816 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
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870 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
872 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
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880 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
882 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
884 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
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890 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
892 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
894 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
896 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
898 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
900 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
902 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
904 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
906 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
908 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio de Causis Sanctorum 909
910 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio de Causis Sanctorum 911
912 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio de Causis Sanctorum 913
914 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio de Causis Sanctorum 915
916 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio de Causis Sanctorum 917
918 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio de Causis Sanctorum 919
920 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
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930 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
Acta Francisci Pp. 827
IV
Dum Romanus Pontifex apud coemeterium vulgo « Campo Verano » Eucharis- tiam celebrat.*8
Quando nella prima Lettura ho sentito questa voce dell'Angelo che gridò
a gran voce ai quattro angeli ai quali era stato concesso di devastare la
Terra e il Mare, di distruggere tutto: « Non devastate la Terra né il Mare
né le piante », a me è venuta in mente una frase che non è qui, ma è nel
cuore di tutti noi: « Gli uomini sono capaci di farlo, meglio di voi ». Noi siamo
capaci di devastare la Terra meglio degli angeli. E questo lo stiamo facen-
do, questo lo facciamo: devastare il Creato, devastare la vita, devastare le
culture, devastare i valori, devastare la speranza. E quanto bisogno abbiamo
della forza del Signore perché ci sigilli con il suo amore e con la sua forza,
per fermare questa pazza corsa di distruzione. Distruzione di quello che
Lui ci ha dato, delle cose più belle che Lui ha fatto per noi, perché noi le
portassimo avanti, le facessimo crescere, dare frutti … Quando in sagrestia
guardavo le fotografie di 71 anni fa [bombardamento del Verano 19 luglio
1943], ho pensato: « Questo è stato tanto grave, tanto doloroso. Questo è
niente in comparazione di quello che oggi accade ». L'uomo si impadronisce
di tutto, si crede Dio, si crede il Re. E le guerre: le guerre che continuano,
non precisamente a seminare grano di vita. A distruggere. Ma, è l'industria
della distruzione. È un sistema, anche, di vita che quando le cose non si
possono sistemare, si scartano: si scartano i bambini, si scartano gli anzia-
ni, si scartano i giovani senza lavoro … Questa devastazione ha fatto questa
cultura dello scarto. Si scartano popoli … Questa è la prima immagine che
è venuta a me, quando ho sentito questa Lettura.
La seconda immagine, nella stessa Lettura: questa moltitudine immen-
sa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, tribù, popolo e lingua …
I popoli, la gente … Adesso incomincia il freddo: questi poveri, che devono
fuggire per salvare la vita, dalle loro case, dai loro popoli, dai loro villaggi,
nel deserto … e vivono in tende, sentono il freddo, senza medicine, affama-
ti … perché il dio-uomo si è impadronito del Creato, di tutto quel bello che
* Die 1 Novembris 2014.