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non tutto il tempo era esteriormente a disposizione della predicazione, il suo
cuore e la sua anima erano sempre presenti per loro; egli era penetrato dalla
Parola di Dio, dalla sua missione. Questo mi sembra un punto molto impor-
tante: prete non lo si è a tempo solo parziale; lo si è sempre, con tutta l'anima,
con tutto il nostro cuore. Questo essere con Cristo ed essere ambasciatore di
Cristo, questo essere per gli altri, è una missione che penetra il nostro essere e
deve sempre più penetrare nella totalità del nostro essere.
Poi san Paolo dice: « Ho servito il Signore con tutta umiltà ».4 « Servito »:
una parola chiave di tutto il Vangelo. Cristo stesso dice: Non sono venuto per
dominare, ma per servire.5 È il Servitore di Dio, e Paolo e gli Apostoli conti-
nuano ad essere « servitori »; non padroni della fede, ma servitori della vostra
gioia, dice san Paolo nella Seconda Lettera ai Corinzi.6 « Servire », questo deve
essere anche per noi determinante: siamo servitori. E servire vuol dire non
fare quanto io mi propongo, quanto sarebbe per me la cosa più simpatica;
servire vuol dire lasciarmi imporre il peso del Signore, il giogo del Signore;
servire vuol dire non andare secondo le mie preferenze, le mie priorità, ma
lasciarmi realmente « prendere in servizio » per l'altro. Questo vuol dire che
anche noi dobbiamo fare spesso cose che non appaiono immediatamente
spirituali e che non rispondono sempre alle nostre scelte. Dobbiamo fare tutti,
dal Papa fino all'ultimo vice parroco, lavori di amministrazione, lavori tem-
porali; tuttavia lo facciamo come servizio, come parte di quanto il Signore ci
impone nella Chiesa e facciamo quanto la Chiesa ci dice e quanto si aspetta da
noi. È importante questo aspetto concreto del servizio, che non scegliamo noi
cosa fare, ma siamo servitori di Cristo nella Chiesa e lavoriamo come la Chiesa
ci dice, dove la Chiesa ci chiama, e cerchiamo di essere proprio cosı̀: servitori
che non fanno la propria volontà, ma la volontà del Signore. Nella Chiesa
siamo realmente ambasciatori di Cristo e servitori del Vangelo.
« Ho servito il Signore con tutta umiltà ». Anche « umiltà » è una parola-
chiave del Vangelo, di tutto il Nuovo Testamento. Umiltà, ci precede il
Signore. Nella Lettera ai Filippesi, san Paolo ci ricorda che Cristo, il quale
era sopra a noi tutti, era realmente divino nella gloria di Dio, si è umiliato, è
sceso facendosi uomo, accettando tutta la fragilità dell'essere umano, andan-
do fino all'obbedienza ultima della Croce.7 Umiltà non vuol dire una falsa
4 V. 19. 5 Cfr. Mt 20, 28. 6 Cfr. 1, 24. 7 Cfr. 2, 5-8.