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buona notizia della riconciliazione con Dio, aiutando l'uomo d'oggi a recupe-
rare il senso del peccato e del perdono di Dio, per sperimentare quella gioia
sovrabbondante di cui il profeta Isaia ci ha parlato nella prima lettura.2
Infine, un ultimo elemento: san Pietro Celestino, pur conducendo vita
eremitica, non era « chiuso in se stesso », ma era preso dalla passione di portare
la buona notizia del Vangelo ai fratelli. E il segreto della sua fecondità pa-
storale stava proprio nel « rimanere » con il Signore, nella preghiera, come ci è
stato ricordato anche nel brano evangelico odierno: il primo imperativo è
sempre quello di pregare il Signore della messe.3 Ed è solo dopo questo invito
che Gesù definisce alcuni impegni essenziali dei discepoli: l'annuncio sereno,
chiaro e coraggioso del messaggio evangelico - anche nei momenti di perse-
cuzione - senza cedere né al fascino della moda, né a quello della violenza o
dell'imposizione; il distacco dalle preoccupazioni per le cose - il denaro e il
vestito - confidando nella Provvidenza del Padre; l'attenzione e cura in
particolare verso i malati nel corpo e nello spirito.4 Queste furono anche le
caratteristiche del breve e sofferto pontificato di Celestino V e queste sono
le caratteristiche dell'attività missionaria della Chiesa in ogni epoca. Cari
fratelli e sorelle! Sono in mezzo a voi per confermarvi nella fede. Desidero
esortarvi, con forza e con affetto, a rimanere saldi in quella fede che avete
ricevuto, che dà senso alla vita e che dona la forza di amare. Ci accompagnino
in questo cammino l'esempio e l'intercessione della Madre di Dio e di san
Pietro Celestino. Amen!
2 Cfr. Is 66, 10-14. 3 Cfr. Lc 10, 2. 4 Cfr. Lc 10, 5-9.