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Sur la route d'un monde nouveau que vous parcourez ensemble, soyez des
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la Chiesa, che mette in conto anche il martirio. L'unità della Chiesa vale il
martirio. Cosı̀ egli dice: « Non ritengo in nessun modo preziosa la mia vita,
purché conduca a termine la mia corsa e il servizio ».12 Il puro sopravvivere
biologico - dice san Paolo - non è il primo valore per me; il primo valore per
me è realizzare il mio servizio; il primo valore per me è l'essere con Cristo; il
vivere con Cristo è la vera vita. Anche se egli perde questa vita biologica, non
perde la vera vita. Invece se perdesse la comunione con Cristo per conservare
la vita biologica, avrebbe perso proprio la vita stessa, l'essenziale del suo
essere. Anche questo mi sembra importante: avere le giuste priorità. Certa-
mente dobbiamo essere attenti alla nostra salute, a lavorare con ragionevo-
lezza, ma anche sapere che il valore ultimo è stare in comunione con Cristo;
vivere il nostro servizio e perfezionarlo conduce a termine la corsa. Forse
possiamo rimanere ancora un attimo su questa espressione « purché conduca
a termine la mia corsa ». Fino alla fine l'Apostolo vuol essere servitore di
Gesù, ambasciatore di Gesù per il Vangelo di Dio. Questo è importante,
che anche nella vecchiaia, anche se procedono gli anni, non perdiamo lo zelo,
la gioia di essere chiamati dal Signore. È facile direi, in un certo senso,
all'inizio del cammino sacerdotale essere pieni di zelo, di speranza, di corag-
gio, di attività, ma può seguire facilmente, se vediamo come le cose vanno,
come il mondo rimane sempre lo stesso, come il servizio diventa pesante,
perdere un po' questo entusiasmo. Ritorniamo sempre alla Parola di Dio,
alla preghiera, alla comunione con Cristo nel Sacramento - questa intimità
con Cristo - e lasciamoci rinnovare la nostra gioventù spirituale, rinnovare
lo zelo, la gioia di poter andare con Cristo fino alla fine, di « condurre a
termine la corsa », sempre nell'entusiasmo di essere chiamati da Cristo per
questo grande servizio, per il Vangelo della Grazia di Dio. E questo è impor-
tante. Abbiamo parlato di umiltà, di questa volontà di Dio, che può essere
dura. Alla fine, il titolo di tutto il Vangelo della Grazia di Dio è « Vangelo », è
« Buona Notizia » che Dio ci conosce, che Dio mi ama, e che il Vangelo, la
volontà ultima di Dio è Grazia. Ricordiamoci che la corsa del Vangelo co-
mincia a Nazareth, nella stanza di Maria, con la parola « Ave Maria », ma in
greco è «Chaire kecharitomene »: « Gioisci perché stai nella Grazia! ». E questa
parola rimane il filo conduttore: il Vangelo è invito alla gioia perché siamo
nella Grazia, e l'ultima parola di Dio è la Grazia.
12 V. 24.