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Sur la route d'un monde nouveau que vous parcourez ensemble, soyez des
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Acta Benedicti Pp. XVI 267
Poi viene il brano sul martirio imminente. Qui c'è una frase molto impor-
tante, che vorrei un po' meditare con voi: « Vegliate su voi stessi e su tutto il
gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha costituiti come custodi per
essere pastori della Chiesa di Dio, che si è acquistata con il sangue del proprio
Figlio ».13 Comincio con la parola « vegliate ». Qualche giorno fa, ho tenuto la
catechesi su san Pietro Canisio, apostolo della Germania al tempo della Ri-
forma, e mi è rimasta in mente una parola di questo Santo, una parola che era
per lui un grido d'angoscia nel suo momento storico. Egli dice: « Vedete,
Pietro dorme, Giuda è sveglio ». Questa è una cosa che ci fa pensare: la
sonnolenza dei buoni. Papa Pio XI ha detto: « il problema grande del nostro
tempo non sono le forze negative, è la sonnolenza dei buoni ». « Vegliate »:
meditiamo questa cosa, e pensiamo che il Signore nell'Orto degli Ulivi per
due volte ha detto ai suoi apostoli: « Vegliate! », ed essi dormono. « Vegliate »,
dice a noi; cerchiamo di non dormire in questo tempo, ma di essere realmente
pronti per la volontà di Dio e per la presenza della sua Parola, del suo Regno.
« Vegliate su voi stessi »: 14 anche questa è una parola ai presbiteri di tutti i
tempi. Esiste un attivismo bene intenzionato, ma nel quale uno dimentica la
propria anima, la propria vita spirituale, il proprio essere con Cristo. San
Carlo Borromeo, nella lettura del Breviario della sua memoria liturgica, ci
dice, ogni anno di nuovo: non puoi essere un buon servitore per gli altri se
trascuri la tua anima. « Vegliate su voi stessi »: siamo attenti anche alla nostra
vita spirituale, al nostro essere con Cristo. Come ho detto tante volte: pregare
e meditare la Parola di Dio non è tempo perso per la cura delle anime, ma è
condizione perché possiamo essere realmente in contatto con il Signore e cosı̀
parlare di prima mano del Signore agli altri. « Vegliate su voi stessi e su tutto
il gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha costituiti come custodi per
essere pastori della Chiesa di Dio ».15 Qui due parole sono importanti. In primo
luogo: « lo Spirito Santo vi ha costituiti »; cioè, il sacerdozio non è una realtà in
cui uno trova un'occupazione, una professione utile, bella, che gli piace e che
si sceglie. No! Siamo costituiti dallo Spirito Santo. Solo Dio può farci sacer-
doti, solo Dio può scegliere i suoi sacerdoti e, se siamo scelti, siamo scelti da
Lui. Qui appare chiaramente il carattere sacramentale del presbiterato e del
sacerdozio, che non è una professione che deve essere svolta perché qualcuno
deve amministrare le cose, deve anche predicare. Non è una cosa che facciamo
13 V. 28. 14 V. 28. 15 V. 28.