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Sur la route d'un monde nouveau que vous parcourez ensemble, soyez des
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Acta Benedicti Pp. XVI 271
II
Ad participes cursus Paenitentiariae Apostolicae.*
Cari amici,
Sono molto lieto di rivolgere a ciascuno di voi il più cordiale benvenuto.
Saluto il Cardinale Fortunato Baldelli, Penitenziere Maggiore, e lo ringrazio
per le cortesi parole che mi ha indirizzato. Saluto il Reggente della Peniten-
zieria, Mons. Gianfranco Girotti, il personale, i collaboratori e tutti i parte-
cipanti al Corso sul Foro Interno, che è diventato ormai un appuntamento
tradizionale e un'importante occasione per approfondire i temi riguardanti il
Sacramento della Penitenza.
Desidero soffermarmi con voi su un aspetto talora non sufficientemente
considerato, ma di grande rilevanza spirituale e pastorale: il valore pedago-
gico della Confessione sacramentale. Se è vero che è sempre necessario salva-
guardare l'oggettività degli effetti del Sacramento e la sua corretta celebra-
zione secondo le norme del Rito della Penitenza, non è fuori luogo riflettere su
quanto esso possa educare la fede, sia del ministro, sia del penitente. La fedele
e generosa disponibilità dei sacerdoti all'ascolto delle confessioni, sull'esempio
dei grandi Santi della storia, da san Giovanni Maria Vianney a san Giovanni
Bosco, da san Josemarı́a Escrivá a san Pio da Pietrelcina, da san Giuseppe
Cafasso a san Leopoldo Mandić, indica a tutti noi come il confessionale possa
essere un reale « luogo » di santificazione.
In che modo il Sacramento della Penitenza educa? In quale senso la sua
celebrazione ha un valore pedagogico, innanzitutto per i ministri? Potremmo
partire dal riconoscere che la missione sacerdotale costituisce un punto di
osservazione unico e privilegiato, dal quale, quotidianamente, è dato di con-
templare lo splendore della Misericordia divina. Quante volte nella celebra-
zione del Sacramento della Penitenza, il sacerdote assiste a veri e propri
miracoli di conversione, che, rinnovando l'« incontro con un avvenimento,
una Persona »,1 rafforzano la sua stessa fede. In fondo, confessare significa
assistere a tante «professiones fidei » quanti sono i penitenti, e contemplare
l'azione di Dio misericordioso nella storia, toccare con mano gli effetti salvi-
fici della Croce e della Risurrezione di Cristo, in ogni tempo e per ogni uomo.
* Die 25 Martii 2011. 1 Lett. enc. Deus caritas est, 1.