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904 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
906 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
908 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
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910 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio de Causis Sanctorum 911
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Congregatio de Causis Sanctorum 913
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Congregatio de Causis Sanctorum 915
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Congregatio de Causis Sanctorum 917
918 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio de Causis Sanctorum 919
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a compiere il loro dovere, dal momento che il non farlo pone in pericolo
vite umane, che hanno bisogno di essere curate con maggior impegno di
quanto a volte non si faccia nell'espletamento delle proprie funzioni.
II. Circa il primato della vita e la dignità della persona umana. Primatus
principii pro homine.
a) Circa la pena di morte.
È impossibile immaginare che oggi gli Stati non possano disporre di
un altro mezzo che non sia la pena capitale per difendere dall'aggressore
ingiusto la vita di altre persone.
San Giovanni Paolo II ha condannato la pena di morte,1 come fa anche
il Catechismo della Chiesa Cattolica.2
Tuttavia, può verificarsi che gli Stati tolgano la vita non solo con la pena
di morte e con le guerre, ma anche quando pubblici ufficiali si rifugiano
all'ombra delle potestà statali per giustificare i loro crimini. Le cosiddette
esecuzioni extragiudiziali o extralegali sono omicidi deliberati commessi
da alcuni Stati e dai loro agenti, spesso fatti passare come scontri con de-
linquenti o presentati come conseguenze indesiderate dell'uso ragionevole,
necessario e proporzionale della forza per far applicare la legge. In questo
modo, anche se tra i 60 Paesi che mantengono la pena di morte, 35 non
l'hanno applicata negli ultimi [dieci] anni, la pena di morte, illegalmente
e in diversi gradi, si applica in tutto il pianeta.
Le stesse esecuzioni extragiudiziali vengono perpetrate in forma siste-
matica non solamente dagli Stati della comunità internazionale, ma anche
da entità non riconosciute come tali, e rappresentano autentici crimini.
Gli argomenti contrari alla pena di morte sono molti e ben conosciuti.
La Chiesa ne ha opportunamente sottolineato alcuni, come la possibilità
dell'esistenza dell'errore giudiziale e l'uso che ne fanno i regimi totalitari
e dittatoriali, che la utilizzano come strumento di soppressione della dissi-
denza politica o di persecuzione delle minoranze religiose e culturali, tutte
vittime che per le loro rispettive legislazioni sono « delinquenti ».
Tutti i cristiani e gli uomini di buona volontà sono dunque chiamati
oggi o a lottare non solo per l'abolizione della pena di morte, legale o
1 Cfr Lett. enc. Evangelium vitae, 56. 2 N. 2267.