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Sur la route d'un monde nouveau que vous parcourez ensemble, soyez des
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Acta Benedicti Pp. XVI 279
Papa Pio IX e dei Successori, riprendo le parole del Cardinale Giovanni
Battista Montini, nel suo discorso tenuto in Campidoglio il 10 ottobre
1962: « Il papato riprese con inusitato vigore le sue funzioni di maestro di
vita e di testimonio del Vangelo, cosı̀ da salire a tanta altezza nel governo
spirituale della Chiesa e nell'irradiazione sul mondo, come prima non mai ».
L'apporto fondamentale dei cattolici italiani alla elaborazione della Co-
stituzione repubblicana del 1947 è ben noto. Se il testo costituzionale fu il
positivo frutto di un incontro e di una collaborazione tra diverse tradizioni di
pensiero, non c'è alcun dubbio che solo i costituenti cattolici si presentarono
allo storico appuntamento con un preciso progetto sulla legge fondamentale
del nuovo Stato italiano; un progetto maturato all'interno dell'Azione Catto-
lica, in particolare della FUCI e del Movimento Laureati, e dell'Università
Cattolica del Sacro Cuore, ed oggetto di riflessione e di elaborazione nel Codice
di Camaldoli del 1945 e nella XIX Settimana Sociale dei Cattolici Italiani dello
stesso anno, dedicata al tema « Costituzione e Costituente ». Da lı̀ prese l'avvio
un impegno molto significativo dei cattolici italiani nella politica, nell'attivi-
tà sindacale, nelle istituzioni pubbliche, nelle realtà economiche, nelle espres-
sioni della società civile, offrendo cosı̀ un contributo assai rilevante alla cre-
scita del Paese, con dimostrazione di assoluta fedeltà allo Stato e di dedizione
al bene comune e collocando l'Italia in proiezione europea. Negli anni dolorosi
ed oscuri del terrorismo, poi, i cattolici hanno dato la loro testimonianza di
sangue: come non ricordare, tra le varie figure, quelle dell'On. Aldo Moro e del
Prof. Vittorio Bachelet? Dal canto suo la Chiesa, grazie anche alla larga
libertà assicuratale dal Concordato lateranense del 1929, ha continuato,
con le proprie istituzioni ed attività, a fornire un fattivo contributo al bene
comune, intervenendo in particolare a sostegno delle persone più emarginate
e sofferenti, e soprattutto proseguendo ad alimentare il corpo sociale di quei
valori morali che sono essenziali per la vita di una società democratica,
giusta, ordinata. Il bene del Paese, integralmente inteso, è stato sempre
perseguito e particolarmente espresso in momenti di alto significato, come
nella « grande preghiera per l'Italia » indetta dal Venerabile Giovanni Paolo II
il 10 gennaio 1994.
La conclusione dell'Accordo di revisione del Concordato lateranense, fir-
mato il 18 febbraio 1984, ha segnato il passaggio ad una nuova fase dei
rapporti tra Chiesa e Stato in Italia. Tale passaggio fu chiaramente avvertito
dal mio Predecessore, il quale, nel discorso pronunciato il 3 giugno 1985,
all'atto dello scambio degli strumenti di ratifica dell'Accordo, notava che,