1096 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
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1184 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
1186 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
1188 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
1190 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
1192 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
1194 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
1196 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
1198 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
1200 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
1202 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
1204 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
1206 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
1208 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
1210 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
1212 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
1214 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
1216 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
1218 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
1220 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
1222 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio pro Episcopis 1223
1224 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio pro Gentium Evangelizatione 1225
1226 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio pro Gentium Evangelizatione 1227
Acta Synodi Episcoporum 1175
Migranti, profughi, perseguitati
23. Merita particolare attenzione pastorale l'effetto del fenomeno migra-
torio sulla famiglia. Esso tocca, con modalità differenti, intere popolazioni, in
diverse parti del mondo. La Chiesa ha esercitato in questo campo un ruolo
di primo piano. La necessità di mantenere e sviluppare questa testimonianza
evangelica (cf. Mt 25, 35) appare oggi più che mai urgente. La storia de-
ll'umanità è una storia di migranti: questa verità è inscritta nella vita dei
popoli e delle famiglie. Anche la nostra fede lo ribadisce: siamo tutti dei
pellegrini. Questa convinzione deve suscitare in noi comprensione, apertura
e responsabilità davanti alla sfida della migrazione, tanto di quella vissuta
con sofferenza, quanto di quella pensata come opportunità per la vita. La
mobilità umana, che corrisponde al naturale movimento storico dei popoli,
può rivelarsi un'autentica ricchezza tanto per la famiglia che emigra quanto
per il paese che la accoglie. Altra cosa è la migrazione forzata delle famiglie,
frutto di situazioni di guerra, di persecuzione, di povertà, di ingiustizia,
segnata dalle peripezie di un viaggio che mette spesso in pericolo la vita,
traumatizza le persone e destabilizza le famiglie. L'accompagnamento dei
migranti esige una pastorale specifica rivolta alle famiglie in migrazione,
ma anche ai membri dei nuclei familiari rimasti nei luoghi d'origine. Ciò
deve essere attuato nel rispetto delle loro culture, della formazione reli-
giosa ed umana da cui provengono, della ricchezza spirituale dei loro riti
e tradizioni, anche mediante una cura pastorale specifica. « È importante
guardare ai migranti non soltanto in base alla loro condizione di regolarità
o di irregolarità, ma soprattutto come persone che, tutelate nella loro di-
gnità, possono contribuire al benessere e al progresso di tutti, in particolar
modo quando assumono responsabilmente dei doveri nei confronti di chi li
accoglie, rispettando con riconoscenza il patrimonio materiale e spirituale
del Paese che li ospita, obbedendo alle sue leggi e contribuendo ai suoi
oneri » (FranCeSCo, Messaggio per la Giornata mondiale dei migranti e del
rifugiato 2016, 12 settembre 2015). Le migrazioni appaiono particolarmente
drammatiche e devastanti per le famiglie e per gli individui quando hanno
luogo al di fuori della legalità e sono sostenute da circuiti internazionali
di tratta degli esseri umani. Lo stesso può dirsi quando riguardano donne
o bambini non accompagnati, costretti a soggiorni prolungati nei luoghi di
passaggio, nei campi profughi, dove è impossibile avviare un percorso di
integrazione. La povertà estrema e altre situazioni di disgregazione inducono