1096 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
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1192 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
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1196 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
1198 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
1200 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
1202 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
1204 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
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Congregatio pro Episcopis 1223
1224 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio pro Gentium Evangelizatione 1225
1226 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio pro Gentium Evangelizatione 1227
Acta Synodi Episcoporum 1187
divorzio, fra la reciprocità e la subordinazione della donna all'uomo. La
concessione di Mosè circa la possibilità del ripudio (cf. Dt 24, 1ss), che per-
sisteva al tempo di Gesù, si comprende all'interno di questo quadro. Infine,
la riconciliazione del mondo caduto, con l'avvento del Salvatore, non solo
reintegra il progetto divino originario, ma conduce la storia del Popolo di
Dio verso un nuovo compimento. L'indissolubilità del matrimonio (cf. Mc
10, 2-9), non è innanzitutto da intendere come giogo imposto agli uomini
bensì come un dono fatto alle persone unite in matrimonio.
Gesù e la famiglia
41. L'esempio di Gesù è paradigmatico per la Chiesa. Il Figlio di Dio è
venuto nel mondo in una famiglia. Nei suoi trenta anni di vita nascosta a
Nazaret - periferia sociale, religiosa e culturale dell'Impero (cf. Gv 1, 46) -
Gesù ha visto in Maria e Giuseppe la fedeltà vissuta nell'amore. Egli ha
inaugurato la sua vita pubblica con il segno di Cana, compiuto ad un ban-
chetto di nozze (cf. Gv 2, 1-11). Ha annunciato il vangelo del matrimonio
come pienezza della rivelazione che recupera il progetto originario di Dio
(cf. Mt 19, 4-6). Ha condiviso momenti quotidiani di amicizia con la famiglia
di Lazzaro e le sue sorelle (cf. Lc 10, 38) e con la famiglia di Pietro (cf.
Mt 8, 14). Ha ascoltato il pianto dei genitori per i loro figli, restituendoli
alla vita (cf. Mc 5, 41; Lc 7, 14-15) e manifestando così il vero significa-
to della misericordia, la quale implica il ristabilimento dell'Alleanza (cf.
giovanni paolo II, Dives in Misericordia, 4). Ciò appare chiaramente negli
incontri con la donna samaritana (cf. Gv 4, 1-30) e con l'adultera (cf. Gv
8, 1-11), nei quali la percezione del peccato si desta davanti all'amore gra-
tuito di Gesù. La conversione « è un impegno continuo per tutta la Chiesa
che "comprende nel suo seno i peccatori" e che, "santa insieme e sempre
bisognosa di purificazione, incessantemente si applica alla penitenza e al
suo rinnovamento". Questo sforzo di conversione non è soltanto un'opera
umana. È il dinamismo del "cuore contrito" attirato e mosso dalla grazia
a rispondere all'amore misericordioso di Dio che ci ha amati per primo »
( CCC, 1428). Dio offre gratuitamente il suo perdono a chi si apre all'azione
della sua grazia. Ciò avviene mediante il pentimento, unito al proposito di
indirizzare la vita secondo la volontà di Dio, effetto della sua misericordia
attraverso la quale Egli ci riconcilia con sé. Dio mette nel nostro cuore la
capacità di poter seguire la via dell'imitazione di Cristo. La parola e l'atte-