1096 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
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1200 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
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1208 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
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1212 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
1214 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
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1218 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
1220 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
1222 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio pro Episcopis 1223
1224 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio pro Gentium Evangelizatione 1225
1226 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio pro Gentium Evangelizatione 1227
Acta Synodi Episcoporum 1193
alla Chiesa. Dio consacra l'amore degli sposi e ne conferma l'indissolubilità, offrendo loro la sua grazia per vivere la fedeltà, l'integrazione reciproca e l'apertura alla vita. Rendiamo grazie a Dio per il matrimonio perché, attraverso la comunità di vita e d'amore, i coniugi cristiani conoscono la felicità e sperimentano che Dio li ama personalmente, con passione e te- nerezza. L'uomo e la donna, individualmente e come coppia - ha ricordato Papa Francesco - « sono immagine di Dio ». La loro differenza « non è per la contrapposizione, o la subordinazione, ma per la comunione e la ge- nerazione, sempre ad immagine e somiglianza di Dio » ( Udienza generale, 15 aprile 2015). Il fine unitivo del matrimonio è un costante richiamo al crescere e all'approfondirsi di questo amore. Nella loro unione di amore gli sposi sperimentano la bellezza della paternità e della maternità; condi- vidono i progetti e le fatiche, i desideri e le preoccupazioni; imparano la cura reciproca e il perdono vicendevole. In questo amore celebrano i loro momenti felici e si sostengono nei passaggi difficili della loro storia di vita.
50. La fecondità degli sposi, in senso pieno, è spirituale: essi sono seg- ni sacramentali viventi, sorgenti di vita per la comunità cristiana e per il mondo. L'atto della generazione, che manifesta la « connessione inscindibi- le » tra valore unitivo e procreativo - messo in evidenza dal Beato Paolo VI (cf. HV, 12) - deve essere compreso nell'ottica della responsabilità dei genitori nell'impegno per la cura e l'educazione cristiana dei figli. Questi sono il frutto più prezioso dell'amore coniugale. Dal momento che il figlio è una persona, egli trascende coloro che lo hanno generato. « Essere figlio e figlia, infatti, secondo il disegno di Dio, significa portare in sé la memoria e la speranza di un amore che ha realizzato se stesso proprio accendendo la vita di un altro essere umano, originale e nuovo. E per i genitori ogni figlio è se stesso, è differente, è diverso » (FranCeSCo, Udienza generale, 11 febbraio 2015). La bellezza del dono reciproco e gratuito, la gioia per la vita che nasce e la cura amorevole di tutti i membri, dai piccoli agli an- ziani, sono alcuni dei frutti che rendono unica e insostituibile la risposta alla vocazione della famiglia. Le relazioni familiari concorrono in modo decisivo alla costruzione solidale e fraterna dell'umana società, irriducibile
alla convivenza degli abitanti di un territorio o dei cittadini di uno Stato.
Verità e bellezza della famiglia
51. Con intima gioia e profonda consolazione, la Chiesa guarda alle
famiglie che sono fedeli agli insegnamenti del Vangelo, ringraziandole e