1096 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
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1196 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
1198 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
1200 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
1202 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
1204 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
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1208 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
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1222 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio pro Episcopis 1223
1224 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio pro Gentium Evangelizatione 1225
1226 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio pro Gentium Evangelizatione 1227
Acta Synodi Episcoporum 1211
stato costretto ad interrompere una convivenza caratterizzata da continui
e gravi maltrattamenti, sollecita una particolare cura da parte della comu-
nità cristiana. Prevenzione e cura nei casi di violenza familiare richiedono
una stretta collaborazione con la giustizia per agire contro i responsabili
e proteggere adeguatamente le vittime. Inoltre, è importante promuovere
la protezione dei minori dall'abuso sessuale. Nella Chiesa sia mantenuta la
tolleranza zero in questi casi, insieme all'accompagnamento delle famiglie.
Sembrerebbe poi opportuno tenere in considerazione le famiglie nelle quali
alcuni membri svolgono attività che comportano particolari esigenze, come
quei militari, che si trovano in uno stato di separazione materiale e di una
prolungata lontananza fisica dalla famiglia, con tutte le conseguenze che ciò
comporta. Tornati dagli ambienti di guerra, non raramente costoro sono
colpiti da una sindrome post-traumatica e sono turbati nella coscienza che
rivolge loro gravi domande morali. Una peculiare attenzione pastorale è
qui necessaria.
79. L'esperienza del fallimento matrimoniale è sempre dolorosa per tutti.
Lo stesso fallimento, d'altra parte, può diventare occasione di riflessione,
di conversione e di affidamento a Dio: presa coscienza delle proprie res-
ponsabilità, ognuno può ritrovare in Lui fiducia e speranza. « Dal cuore
della Trinità, dall'intimo più profondo del mistero di Dio, sgorga e scorre
senza sosta il grande fiume della misericordia. Questa fonte non potrà
mai esaurirsi, per quanti siano quelli che vi si accostano. Ogni volta che
ognuno ne avrà bisogno, potrà accedere ad essa, perché la misericordia di
Dio è senza fine » ( MV, 25). Il perdono per l'ingiustizia subita non è facile,
ma è un cammino che la grazia rende possibile. Di qui la necessità di una
pastorale della conversione e della riconciliazione attraverso anche centri di
ascolto e di mediazione specializzati da stabilire nelle Diocesi. Va comunque
promossa la giustizia nei confronti di tutte le parti coinvolte nel fallimento
matrimoniale (coniugi e figli). La comunità cristiana e i suoi Pastori hanno il
dovere di chiedere ai coniugi separati e divorziati di trattarsi con rispetto e
misericordia, soprattutto per il bene dei figli, ai quali non si deve procurare
ulteriore sofferenza. I figli non possono essere un oggetto da contendersi
e vanno cercate le forme migliori perché possano superare il trauma della
scissione familiare e crescere in maniera il più possibile serena. In ogni
caso la Chiesa dovrà sempre mettere in rilievo l'ingiustizia che deriva molto
spesso dalla situazione di divorzio.