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1194 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
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1222 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio pro Episcopis 1223
1224 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio pro Gentium Evangelizatione 1225
1226 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio pro Gentium Evangelizatione 1227
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si prende cura di loro con affetto e li incoraggia nel cammino della vita e
del Vangelo. Quest'integrazione è necessaria pure per la cura e l'educazione
cristiana dei loro figli, che debbono essere considerati i più importanti.
Per la comunità cristiana, prendersi cura di queste persone non è un in-
debolimento della propria fede e della testimonianza circa l'indissolubilità
matrimoniale: anzi, la Chiesa esprime proprio in questa cura la sua carità.
85. San Giovanni Paolo II ha offerto un criterio complessivo, che ri-
mane la base per la valutazione di queste situazioni: « Sappiano i pastori
che, per amore della verità, sono obbligati a ben discernere le situazioni.
C'è infatti differenza tra quanti sinceramente si sono sforzati di salvare
il primo matrimonio e sono stati abbandonati del tutto ingiustamente, e
quanti per loro grave colpa hanno distrutto un matrimonio canonicamente
valido. Ci sono infine coloro che hanno contratto una seconda unione in
vista dell'educazione dei figli, e talvolta sono soggettivamente certi in co-
scienza che il precedente matrimonio, irreparabilmente distrutto, non era
mai stato valido » ( FC, 84). È quindi compito dei presbiteri accompagnare
le persone interessate sulla via del discernimento secondo l'insegnamento
della Chiesa e gli orientamenti del Vescovo. In questo processo sarà utile
fare un esame di coscienza, tramite momenti di riflessione e di pentimento.
I divorziati risposati dovrebbero chiedersi come si sono comportati verso i
loro figli quando l'unione coniugale è entrata in crisi; se ci sono stati ten-
tativi di riconciliazione; come è la situazione del partner abbandonato; quali
conseguenze ha la nuova relazione sul resto della famiglia e la comunità
dei fedeli; quale esempio essa offre ai giovani che si devono preparare al
matrimonio. Una sincera riflessione può rafforzare la fiducia nella miseri-
cordia di Dio che non viene negata a nessuno.
Inoltre, non si può negare che in alcune circostanze « l'imputabilità e
la responsabilità di un'azione possono essere sminuite o annullate » ( CCC,
1735) a causa di diversi condizionamenti. Di conseguenza, il giudizio su una
situazione oggettiva non deve portare ad un giudizio sulla « imputabilità
soggettiva » (pontiFiCio ConSiglio per i teSti legiSlativi, Dichiarazione del 24
giugno 2000, 2a). In determinate circostanze le persone trovano grandi diffi-
coltà ad agire in modo diverso. Perciò, pur sostenendo una norma generale,
è necessario riconoscere che la responsabilità rispetto a determinate azioni
o decisioni non è la medesima in tutti i casi. Il discernimento pastorale,
pure tenendo conto della coscienza rettamente formata delle persone, deve