Prudens haec mulier Metis die XXV mensis Augusti anno MDCCCXVII divite
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ad Israele di diventare sua proprietà tra tutti i popoli, per essere segno della
sua santità.5 Secondo il Libro dell'Esodo, quell'antico patto fu accompagnato
da una terrificante manifestazione di potenza da parte del Signore: « Il monte
Sinai - vi si legge - era tutto fumante, perché su di esso era sceso il Signore
nel fuoco e il suo fumo saliva come il fumo di una fornace: tutto il monte
tremava molto ».6 Gli elementi del vento e del fuoco li ritroviamo nella Pen-
tecoste del Nuovo Testamento, ma senza risonanze di paura. In particolare, il
fuoco prende forma di lingue che si posano su ciascuno dei discepoli, i quali
« furono tutti pieni di Spirito Santo » e per effetto di tale effusione « comincia-
rono a parlare in altre lingue ».7 Si tratta di un vero e proprio « battesimo » di
fuoco della comunità, una sorta di nuova creazione. A Pentecoste la Chiesa
viene costituita non da una volontà umana, ma dalla forza dello Spirito di
Dio. E subito appare come questo Spirito dia vita ad una comunità che è al
tempo stesso una e universale, superando cosı̀ la maledizione di Babele.8 Solo
infatti lo Spirito Santo, che crea unità nell'amore e nella reciproca accetta-
zione delle diversità, può liberare l'umanità dalla costante tentazione di una
volontà di potenza terrena che vuole tutto dominare e uniformare.
«Societas Spiritus », società dello Spirito: cosı̀ sant'Agostino chiama la
Chiesa in un suo sermone.9 Ma già prima di lui sant'Ireneo aveva formulato
una verità che mi piace qui ricordare: « Dov'è la Chiesa, là c'è lo Spirito di
Dio, e dov'è lo Spirito di Dio, là c'è la Chiesa ed ogni grazia, e lo Spirito è la
verità; allontanarsi dalla Chiesa è rifiutare lo Spirito » e perciò « escludersi
dalla vita ».10 A partire dall'evento di Pentecoste si manifesta pienamente
questo connubio tra lo Spirito di Cristo e il mistico Corpo di Lui, cioè la
Chiesa. Vorrei soffermarmi su un aspetto peculiare dell'azione dello Spirito
Santo, vale a dire sull'intreccio tra molteplicità e unità. Di questo parla la
seconda Lettura, trattando dell'armonia dei diversi carismi nella comunione
del medesimo Spirito. Ma già nel racconto degli Atti che abbiamo ascoltato,
questo intreccio si rivela con straordinaria evidenza. Nell'evento di Penteco-
ste si rende chiaro che alla Chiesa appartengono molteplici lingue e culture
diverse; nella fede esse possono comprendersi e fecondarsi a vicenda. San Luca
vuole chiaramente trasmettere un'idea fondamentale, che cioè all'atto stesso
5 Cfr Es 19. 6 Es 19, 18. 7 At 2, 4. 8 Cfr Gn 11, 7-9. 9 71, 19, 32: PL 38, 462.
10 Adv. Haer. III, 24, 1.