ACTA BENEDICTI PP. XVI

 Prudens haec mulier Metis die XXV mensis Augusti anno MDCCCXVII divite

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 Acta Benedicti Pp. XVI 387

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 Acta Benedicti Pp. XVI 391

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale392

 Acta Benedicti Pp. XVI 393

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale394

 Acta Benedicti Pp. XVI 395

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale396

 Acta Benedicti Pp. XVI 397

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale398

 Acta Benedicti Pp. XVI 399

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale400

 Acta Benedicti Pp. XVI 401

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale402

 Congregatio pro Doctrina Fidei 403

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale404

 Congregatio pro Episcopis 405

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale406

 Congregatio pro Episcopis 407

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale408

 Paenitentiaria Apostolica 409

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale410

 Diarium Romanae Curiae 411

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale412

 Diarium Romanae Curiae 413

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale414

 Diarium Romanae Curiae 415

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale416

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la sua verità, ma rivela anche la lungimiranza con la quale il problema venne

affrontato. Di fatto, l'amore coniugale viene descritto all'interno di un pro-

cesso globale che non si arresta alla divisione tra anima e corpo né soggiace al

solo sentimento, spesso fugace e precario, ma si fa carico dell'unità della

persona e della totale condivisione degli sposi che nell'accoglienza reciproca

offrono se stessi in una promessa di amore fedele ed esclusivo che scaturisce

da una genuina scelta di libertà. Come potrebbe un simile amore rimanere

chiuso al dono della vita? La vita è sempre un dono inestimabile; ogni volta

che si assiste al suo sorgere percepiamo la potenza dell'azione creatrice di Dio

che si fida dell'uomo e in questo modo lo chiama a costruire il futuro con la

forza della speranza.

Il Magistero della Chiesa non può esonerarsi dal riflettere in maniera

sempre nuova e approfondita sui principi fondamentali che riguardano il

matrimonio e la procreazione. Quanto era vero ieri, rimane vero anche oggi.

La verità espressa nell'Humanae vitae non muta; anzi, proprio alla luce delle

nuove scoperte scientifiche, il suo insegnamento si fa più attuale e provoca a

riflettere sul valore intrinseco che possiede. La parola chiave per entrare con

coerenza nei suoi contenuti rimane quella dell'amore. Come ho scritto nella

mia prima Enciclica Deus caritas est: « L'uomo diventa realmente se stesso

quando corpo e anima si ritrovano in intima unità... Non sono né lo spirito né

il corpo da soli ad amare: è l'uomo, la persona, che ama come creatura

unitaria, di cui fanno parte corpo e anima ».2 Tolta questa unità si perde il

valore della persona e si cade nel grave pericolo di considerare il corpo come

un oggetto che si può comperare o vendere.3 In una cultura sottoposta alla

prevalenza dell'avere sull'essere, la vita umana rischia di perdere il suo va-

lore. Se l'esercizio della sessualità si trasforma in una droga che vuole assog-

gettare il partner ai propri desideri e interessi, senza rispettare i tempi della

persona amata, allora ciò che si deve difendere non è più solo il vero concetto

dell'amore, ma in primo luogo la dignità della persona stessa. Come credenti

non potremmo mai permettere che il dominio della tecnica abbia ad inficiare

la qualità dell'amore e la sacralità della vita.

Non a caso Gesù, parlando dell'amore umano, si richiama a quanto ope-

rato da Dio all'inizio della creazione.4 Il suo insegnamento rimanda a un atto

gratuito con il quale il Creatore ha inteso non solo esprimere la ricchezza del

2 N. 5. 3 Cfr ibid. 4 Cfr Mt 19, 4-6.