ACTA BENEDICTI PP. XVI

 Prudens haec mulier Metis die XXV mensis Augusti anno MDCCCXVII divite

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 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale364

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 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale376

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 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale384

 Acta Benedicti Pp. XVI 385

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale386

 Acta Benedicti Pp. XVI 387

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 Acta Benedicti Pp. XVI 391

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale392

 Acta Benedicti Pp. XVI 393

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale394

 Acta Benedicti Pp. XVI 395

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale396

 Acta Benedicti Pp. XVI 397

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale398

 Acta Benedicti Pp. XVI 399

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale400

 Acta Benedicti Pp. XVI 401

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale402

 Congregatio pro Doctrina Fidei 403

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale404

 Congregatio pro Episcopis 405

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale406

 Congregatio pro Episcopis 407

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale408

 Paenitentiaria Apostolica 409

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale410

 Diarium Romanae Curiae 411

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale412

 Diarium Romanae Curiae 413

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale414

 Diarium Romanae Curiae 415

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Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale368

della sua nascita la Chiesa è già « cattolica », universale. Essa parla fin dal-

l'inizio tutte le lingue, perché il Vangelo che le è affidato è destinato a tutti i

popoli, secondo la volontà e il mandato di Cristo risorto.11 La Chiesa che nasce

a Pentecoste non è anzitutto una Comunità particolare - la Chiesa di Geru-

salemme - ma la Chiesa universale, che parla le lingue di tutti i popoli. Da

essa nasceranno poi altre Comunità in ogni parte del mondo, Chiese partico-

lari che sono tutte e sempre attuazioni della sola ed unica Chiesa di Cristo. La

Chiesa cattolica non è pertanto una federazione di Chiese, ma un'unica realtà:

la priorità ontologica spetta alla Chiesa universale. Una comunità che non

fosse in questo senso cattolica non sarebbe nemmeno Chiesa.

A questo riguardo occorre aggiungere un altro aspetto: quello della visione

teologica degli Atti degli Apostoli circa il cammino della Chiesa da Gerusalem-

me a Roma. Tra i popoli rappresentati a Gerusalemme nel giorno di Pente-

coste, Luca cita anche gli « stranieri di Roma ».12 In quel momento Roma era

ancora lontana, « straniera » per la Chiesa nascente: essa era simbolo del mon-

do pagano in generale. Ma la forza dello Spirito Santo guiderà i passi dei

testimoni « fino agli estremi confini della terra »,13 fino a Roma. Il libro degli

Atti degli Apostoli termina proprio quando san Paolo, attraverso un disegno

provvidenziale, giunge alla capitale dell'impero e vi annuncia il Vangelo.14

Cosı̀ il cammino della Parola di Dio, iniziato a Gerusalemme, giunge alla

sua meta, perché Roma rappresenta il mondo intero ed incarna perciò l'idea

lucana della cattolicità. Si è realizzata la Chiesa universale, la Chiesa catto-

lica, che è il proseguimento del popolo dell'elezione e ne fa propria la storia e

la missione.

A questo punto, e per concludere, il Vangelo di Giovanni ci offre una

parola, che si accorda molto bene con il mistero della Chiesa creata dallo

Spirito. La parola uscita per due volte dalla bocca di Gesù risorto quando

apparve in mezzo ai discepoli nel Cenacolo, la sera di Pasqua: «Shalom -

pace a voi! ».15 L'espressione « shalom » non è un semplice saluto; è molto di

più: è il dono della pace promessa 16 e conquistata da Gesù a prezzo del suo

sangue, è il frutto della sua vittoria nella lotta contro lo spirito del male. È

dunque una pace « non come la dà il mondo », ma come solo Dio può darla.

11 Cfr Mt 28, 19. 12 At 2, 10. 13 At 1, 8. 14 Cfr At 28, 30-31. 15 Gv 20, 19.21. 16 Cfr Gv 14, 27.