Prudens haec mulier Metis die XXV mensis Augusti anno MDCCCXVII divite
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nella sua residenza coatta, impostagli da Napoleone Bonaparte, in questa
Città. Si conservano numerose testimonianze delle manifestazioni di solida-
rietà rese al Pontefice dai Savonesi, a volte anche con rischio personale. Sono
vicende di cui i Savonesi oggi possono fare memoria con fierezza. Come giu-
stamente ha osservato il vostro Vescovo, quella pagina oscura della storia
dell'Europa è diventata, per la forza dello Spirito Santo, ricca di grazie e di
insegnamenti, anche per i nostri giorni. Essa ci insegna il coraggio nell'af-
frontare le sfide del mondo: materialismo, relativismo, laicismo, senza mai
cedere a compromessi, disposti a pagare di persona pur di rimanere fedeli al
Signore e alla sua Chiesa. L'esempio di serena fermezza dato dal Papa Pio VII
ci invita a conservare inalterata nelle prove la fiducia in Dio, consapevoli che
Egli, se pur permette per la sua Chiesa momenti difficili, non la abbandona
mai. La vicenda vissuta dal grande Pontefice nella vostra terra ci invita a
confidare sempre nell'intercessione e nella materna assistenza di Maria San-
tissima.
L'apparizione della Vergine, in un momento tragico della storia di Savona
e l'esperienza tremenda che qui affrontò il Successore di Pietro concorrono a
trasmettere alle generazioni cristiane di questo nostro tempo un messaggio di
speranza, ci incoraggiano ad avere fiducia negli strumenti della Grazia che il
Signore mette a nostra disposizione in ogni situazione. E tra questi mezzi di
salvezza, vorrei ricordare anzitutto la preghiera: la preghiera personale, fa-
miliare e comunitaria. Nell'odierna festa della Trinità mi piace sottolineare la
dimensione della lode, della contemplazione, dell'adorazione. Penso alle gio-
vani famiglie e vorrei invitarle a non aver timore di sperimentare, fin dai
primi anni di matrimonio, uno stile semplice di preghiera domestica, favorito
dalla presenza dei bambini piccoli, molto portati a rivolgersi spontaneamente
al Signore e alla Madonna. Esorto le parrocchie e le associazioni a dare tempo
e spazio alla preghiera, perché le attività sono pastoralmente sterili se non
vengono precedute, accompagnate e sostenute costantemente dalla preghiera.
E che dire della Celebrazione eucaristica, specialmente della Messa dome-
nicale? Il Giorno del Signore è giustamente al centro dell'attenzione pastorale
dei Vescovi italiani: la Domenica va riscoperta nella sua radice cristiana, a
partire dalla celebrazione del Signore Risorto, incontrato nella Parola di Dio
e riconosciuto allo spezzare del Pane eucaristico. E poi anche il Sacramento
della Riconciliazione chiede di essere rivalutato come mezzo fondamentale
per la crescita spirituale e per poter affrontare con forza e coraggio le sfide
attuali. Insieme con la preghiera e i Sacramenti, altri inseparabili strumenti