Prudens haec mulier Metis die XXV mensis Augusti anno MDCCCXVII divite
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di crescita sono le opere di carità da esercitare con viva fede. Su questo
aspetto della vita cristiana ho voluto soffermarmi anche nell'Enciclica Deus
caritas est. Nel mondo moderno, che spesso fa della bellezza e dell'efficienza
fisica un ideale da perseguire in ogni modo, come cristiani siamo chiamati a
trovare il volto di Gesù Cristo, « il più bello tra i figli dell'uomo »,3 proprio
nelle persone sofferenti ed escluse. Sono numerose, purtroppo, oggi le emer-
genze morali e materiali che ci preoccupano. A questo proposito, colgo vo-
lentieri l'occasione per rivolgere un saluto ai detenuti e al personale dell'I-
stituto penitenziario « Sant'Agostino » di Savona, che vivono da tempo una
situazione di particolare disagio. Un saluto altrettanto caloroso agli ammalati
degenti nell'Ospedale, nelle Case di cura o nelle private abitazioni.
Una parola particolare desidero rivolgere a voi, cari sacerdoti, per espri-
mere apprezzamento per il vostro lavoro silenzioso e l'impegnativa fedeltà
con cui lo svolgete. Cari fratelli in Cristo, credete sempre nell'efficacia del
vostro quotidiano servizio sacerdotale! Esso è prezioso agli occhi di Dio e dei
fedeli, e il suo valore non può essere quantificato in cifre e statistiche: i
risultati li conosceremo solo in Paradiso! Molti di voi sono in età avanzata:
questo mi fa pensare a quel passo stupendo del profeta Isaia, che dice: « Anche
i giovani faticano e si stancano, gli adulti inciampano e cadono; ma quanti
sperano nel Signore riacquistano forza, mettono ali come aquile, corrono
senza affannarsi, camminano senza stancarsi ».4 Insieme ai diaconi a servizio
della diocesi, vivete la comunione con il Vescovo e tra di voi, esprimendola in
un'attiva collaborazione, nel sostegno reciproco e in un condiviso coordina-
mento pastorale. Portate avanti la testimonianza coraggiosa e gioiosa del
vostro servizio. Andate in cerca della gente, come faceva il Signore Gesù:
nella visita alle famiglie, nel contatto con i malati, nel dialogo con i giovani,
facendovi presenti in ogni ambiente di lavoro e di vita. A voi, cari religiosi e
religiose, che ringrazio per la presenza, ribadisco che il mondo ha bisogno
della vostra testimonianza e della vostra preghiera. Vivete la vostra vocazio-
ne nella fedeltà quotidiana e rendete la vostra vita un'offerta gradita a Dio: la
Chiesa vi è grata e vi incoraggia a perseverare nel vostro servizio.
Uno speciale e caloroso saluto voglio riservarlo naturalmente a voi gio-
vani! Cari amici, mettete la vostra giovinezza al servizio di Dio e dei fratelli.
Seguire Cristo comporta sempre il coraggio di andare controcorrente. Ne vale
però la pena: questa è la via della vera realizzazione personale e quindi della
3 Sal 44, 3. 4 Is 40, 30-31.