Prudens haec mulier Metis die XXV mensis Augusti anno MDCCCXVII divite
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vera felicità. Con Cristo si sperimenta infatti che « c'è più gioia nel dare che
nel ricevere ».5 Ecco perché vi incoraggio a prendere sul serio l'ideale della
santità. Un noto scrittore francese ci ha lasciato in una sua opera una frase
che vorrei oggi consegnare a voi: « Vi è una sola tristezza: quella di non essere
dei santi ».6 Cari giovani, osate impegnare la vostra vita in scelte coraggiose,
non da soli, naturalmente, ma con il Signore! Date a questa Città lo slancio e
l'entusiasmo che derivano dalla vostra viva esperienza di fede, un'esperienza
che non mortifica le aspettative del vivere umano, ma le esalta nella parte-
cipazione alla stessa esperienza di Cristo.
E questo vale anche per i cristiani di età non più verde. Il mio augurio per
tutti è che la fede nel Dio Uno e Trino infonda in ogni persona e in ogni
comunità il fervore dell'amore e della speranza, la gioia di amarsi tra fratelli e
di mettersi umilmente al servizio degli altri. È questo il « lievito » che fa
crescere l'umanità, la luce che brilla nel mondo. Maria Santissima, Madre
di Misericordia, insieme con tutti i vostri Santi Patroni, vi aiuti a tradurre
in vita vissuta l'esortazione dell'Apostolo, che abbiamo poco fa ascoltato.
Con grande affetto la faccio mia: « State lieti, tendete alla perfezione, fatevi
coraggio a vicenda, abbiate gli stessi sentimenti, vivete in pace e il Dio
dell'amore e della pace sarà con voi ».7 Amen!
III
Genuae in eucharistica celebratione apud Aream Victoriae.*
Cari fratelli e sorelle!
al termine di un'intensa giornata trascorsa in questa vostra Città, ci
ritroviamo uniti attorno all'altare per celebrare l'Eucaristia, nella solennità
della Santissima Trinità. Da questa centrale Piazza della Vittoria, che ci
accoglie per la corale azione di lode e di ringraziamento a Dio con cui si
chiude la mia visita pastorale, invio il più cordiale saluto all'intera comunità
civile ed ecclesiale di Genova. Con affetto saluto, in primo luogo, l'Arcive-
scovo, il Cardinale Angelo Bagnasco, che ringrazio per la cortesia con cui mi
5 At 20, 35. 6 Léon Bloy, La femme pauvre, II, 27. 7 2 Cor 13, 11.
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* Die 18 Maii 2008.