Prudens haec mulier Metis die XXV mensis Augusti anno MDCCCXVII divite
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pure nel suo territorio, con la varietà dei rispettivi problemi umani e sociali,
la Comunità ecclesiale, oggi come ieri, è prima di tutto il segno, povero ma
vero, di Dio Amore, il cui nome è impresso nell'essere profondo di ogni per-
sona e in ogni esperienza di autentica socialità e solidarietà.
Dopo queste riflessioni, cari fratelli, vi lascio alcune esortazioni partico-
lari. Abbiate cura della formazione spirituale e catechistica, una formazione
« sostanziosa », più che mai necessaria per vivere bene la vocazione cristiana
nel mondo di oggi. Lo dico agli adulti e ai giovani: coltivate una fede pensata,
capace di dialogare in profondità con tutti, con i fratelli non cattolici, con i
non cristiani e i non credenti. Portate avanti la vostra generosa condivisione
con i poveri e i deboli, secondo l'originaria prassi della Chiesa, attingendo
sempre ispirazione e forza dall'Eucaristia, sorgente perenne della carità. In-
coraggio con affetto speciale i seminaristi e i giovani impegnati in un cammi-
no vocazionale: non abbiate timore, anzi, sentite l'attrattiva delle scelte de-
finitive, di un itinerario formativo serio ed esigente. Solo la misura alta del
discepolato affascina e dà gioia. Esorto tutti a crescere nella dimensione
missionaria, che è co-essenziale alla comunione. La Trinità infatti è al tempo
stesso unità e missione: quanto più intenso è l'amore, tanto più forte è la
spinta ad effondersi, a dilatarsi, a comunicarsi. Chiesa di Genova, sii unita e
missionaria, per annunciare a tutti la gioia della fede e la bellezza di essere
Famiglia di Dio. Il mio pensiero si allarga alla Città intera, a tutti i Genovesi
e a quanti vivono e lavorano in questo territorio. Cari amici, guardate al
futuro con fiducia e cercate di costruirlo insieme, evitando faziosità e parti-
colarismi, anteponendo ai pur legittimi interessi particolari il bene comune.
Vorrei concludere con un augurio che riprendo dalla stupenda preghiera di
Mosè, che abbiamo ascoltato nella prima Lettura: il Signore cammini sempre
in mezzo a voi e faccia di voi la sua eredità.9 Ve lo ottenga l'intercessione di
Maria Santissima, che i Genovesi, in patria e nel mondo intero, invocano
quale Madonna della Guardia. Con il suo aiuto e con quello dei Santi Patroni
di questa vostra amata Città e Regione, la vostra fede e le vostre opere siano
sempre a lode e gloria della Santissima Trinità. Seguendo l'esempio dei Santi
di questa terra siate una comunità missionaria: in ascolto di Dio e al servizio
degli uomini! Amen.
9 Cfr Es 34, 9.