Prudens haec mulier Metis die XXV mensis Augusti anno MDCCCXVII divite
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sperimenta proprio intorno all'Eucaristia: qui si radunano alla presenza del
Signore persone diverse per età, sesso, condizione sociale, idee politiche.
L'Eucaristia non può mai essere un fatto privato, riservato a persone che si
sono scelte per affinità o amicizia. L'Eucaristia è un culto pubblico, che non
ha nulla di esoterico, di esclusivo. Anche qui, stasera, non abbiamo scelto noi
con chi incontrarci, siamo venuti e ci troviamo gli uni accanto agli altri,
accomunati dalla fede e chiamati a diventare un unico corpo condividendo
l'unico Pane che è Cristo. Siamo uniti al di là delle nostre differenze di
nazionalità, di professione, di ceto sociale, di idee politiche: ci apriamo gli
uni agli altri per diventare una cosa sola a partire da Lui. Questa fin dagli
inizi è stata una caratteristica del cristianesimo realizzata visibilmente intor-
no all'Eucaristia, e occorre sempre vigilare perché le ricorrenti tentazioni di
particolarismo, seppure in buona fede, non vadano di fatto in senso opposto.
Pertanto, il Corpus Domini ci ricorda anzitutto questo: che essere cristiani
vuol dire radunarsi da ogni parte per stare alla presenza dell'unico Signore e
diventare uno con Lui e in Lui.
Il secondo aspetto costitutivo è il camminare con il Signore. È la realtà
manifestata dalla processione, che vivremo insieme dopo la Santa Messa,
quasi come un suo naturale prolungamento, muovendoci dietro Colui che è
la Via, il Cammino. Con il dono di Se stesso nell'Eucaristia, il Signore Gesù ci
libera dalle nostre « paralisi », ci fa rialzare e ci fa «pro-cedere », ci fa fare cioè
un passo avanti, e poi un altro passo, e cosı̀ ci mette in cammino, con la forza
di questo Pane della vita. Come accadde al profeta Elia, che si era rifugiato
nel deserto per paura dei suoi nemici, e aveva deciso di lasciarsi morire.3 Ma
Dio lo svegliò dal sonno e gli fece trovare lı̀ accanto una focaccia appena
cotta: « Alzati e mangia - gli disse - perché troppo lungo per te è il cammi-
no ».4 La processione del Corpus Domini ci insegna che l'Eucaristia ci vuole
liberare da ogni abbattimento e sconforto, ci vuole far rialzare, perché pos-
siamo riprendere il cammino con la forza che Dio ci dà mediante Gesù Cristo.
È l'esperienza del popolo d'Israele nell'esodo dall'Egitto, la lunga peregrina-
zione attraverso il deserto, di cui ci ha parlato la prima Lettura. Un'espe-
rienza che per Israele è costitutiva, ma risulta esemplare per tutta l'umanità.
Infatti l'espressione « l'uomo non vive soltanto di pane, ma ... di quanto esce
dalla bocca del Signore » 5 è un'affermazione universale, che si riferisce ad ogni
3 Cfr 1 Re 19, 1-4. 4 1 Re 19, 5.7. 5 Dt 8, 3.