496 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
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566 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
568 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio de Causis Sanctorum 569
570 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio de Causis Sanctorum 571
572 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio de Causis Sanctorum 573
574 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio de Causis Sanctorum 575
576 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio de Causis Sanctorum 577
578 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio de Causis Sanctorum 579
580 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
582 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
584 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio pro Gentium Evangelizatione 585
586 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio pro Gentium Evangelizatione 587
Acta Francisci Pp. 535
III
In Sollemnitate Sanctissimi Corporis et Sanguinis Christi.*3
Abbiamo ascoltato: nella [Ultima] Cena Gesù dona il suo Corpo e il suo
Sangue mediante il pane e il vino, per lasciarci il memoriale del suo sacri-
ficio di amore infinito. E con questo « viatico » ricolmo di grazia, i discepoli
hanno tutto il necessario per il loro cammino lungo la storia, per estendere
a tutti il regno di Dio. Luce e forza sarà per loro il dono che Gesù ha fatto
di sé, immolandosi volontariamente sulla croce. E questo Pane di vita è
giunto fino a noi! Non finisce mai lo stupore della Chiesa davanti a questa
realtà. Uno stupore che alimenta sempre la contemplazione, l'adorazione
e la memoria. Ce lo dimostra un testo molto bello della Liturgia di oggi, il
Responsorio della seconda lettura dell'Ufficio delle Letture, che dice così:
« Riconoscete in questo pane, colui che fu crocifisso; nel calice, il sangue
sgorgato dal suo fianco. Prendete e mangiate il corpo di Cristo, bevete il
suo sangue: poiché ora siete membra di Cristo. Per non disgregarvi, man-
giate questo vincolo di comunione; per non svilirvi, bevete il prezzo del
vostro riscatto ».
C'è un pericolo, c'è una minaccia: disgregarci, svilirci. Cosa significa,
oggi, questo « disgregarci » e « svilirci »?
Noi ci disgreghiamo quando non siamo docili alla Parola del Signore,
quando non viviamo la fraternità tra di noi, quando gareggiamo per occu-
pare i primi posti - gli arrampicatori -, quando non troviamo il coraggio di
testimoniare la carità, quando non siamo capaci di offrire speranza. Così ci
disgreghiamo. L'Eucaristia ci permette di non disgregarci, perché è vincolo
di comunione, è compimento dell'Alleanza, segno vivente dell'amore di Cristo
che si è umiliato e annientato perché noi rimanessimo uniti. Partecipando
all'Eucaristia e nutrendoci di essa, noi siamo inseriti in un cammino che
non ammette divisioni. Il Cristo presente in mezzo a noi, nel segno del
pane e del vino, esige che la forza dell'amore superi ogni lacerazione, e al
tempo stesso che diventi comunione anche con il più povero, sostegno per
il debole, attenzione fraterna a quanti fanno fatica a sostenere il peso della
vita quotidiana, e sono in pericolo di perdere la fede.
* Die 4 Iunii 2015.