venerandae memoriae, die XVmensis Augusti anni MCMLXVII novam Romanae
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale516
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale518
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale520
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale522
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale524
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale526
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale528
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale530
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale532
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale534
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale536
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale538
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale540
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale542
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale544
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale546
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale548
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale550
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale552
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale554
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale556
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale558
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale560
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale562
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale564
Acta Benedicti Pp. XVI 567
NUNTIUS
Occasione Internationalis Diei Missionalis anno 2008
Cari fratelli e sorelle,
in occasione della Giornata Missionaria Mondiale, vorrei invitarvi a riflet-
tere sull'urgenza che permane di annunciare il Vangelo anche in questo nostro
tempo. Il mandato missionario continua ad essere una priorità assoluta per
tutti i battezzati, chiamati ad essere « servi e apostoli di Cristo Gesù » in questo
inizio di millennio. Il mio venerato Predecessore, il Servo di Dio Paolo VI,
affermava già nell'Esortazione apostolica Evangelii nuntiandi che « evange-
lizzare è la grazia, la vocazione propria della Chiesa, la sua identità più
profonda ».1 Come modello di questo impegno apostolico, mi piace indicare
particolarmente san Paolo, l'Apostolo delle genti, poiché quest'anno celebria-
mo uno speciale giubileo a lui dedicato. È l'Anno Paolino, che ci offre l'op-
portunità di familiarizzare con questo insigne Apostolo, che ebbe la vocazione
di proclamare il Vangelo ai Gentili, secondo quanto il Signore gli aveva
preannunciato: « Va', perché io ti manderò lontano, tra i pagani ».2 Come
non cogliere l'opportunità offerta da questo speciale giubileo alle Chiese lo-
cali, alle comunità cristiane e ai singoli fedeli, per propagare fino agli estremi
confini del mondo l'annuncio del Vangelo, potenza di Dio per la salvezza di
chiunque crede? 3
L'umanità ha bisogno di liberazione
L'umanità ha bisogno di essere liberata e redenta. La creazione stessa -
dice san Paolo - soffre e nutre la speranza di entrare nella libertà dei figli di
Dio.4 Queste parole sono vere anche nel mondo di oggi. La creazione soffre.
L'umanità soffre ed attende la vera libertà, attende un mondo diverso, mi-
gliore; attende la « redenzione ». E in fondo sa che questo mondo nuovo aspet-
tato suppone un uomo nuovo, suppone dei « figli di Dio ». Vediamo più da
vicino la situazione del mondo di oggi. Il panorama internazionale, se da una
parte presenta prospettive di promettente sviluppo economico e sociale, dal-
1 N. 14. 2 At 22, 21. 3 Rm 1, 16. 4 Cfr Rm 8, 19-22.