Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale266
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale268
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale270
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale272
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale274
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale276
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale278
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale280
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale282
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale284
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale286
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale288
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale290
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale292
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale294
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale296
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale298
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale300
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale302
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale304
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale306
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale308
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale310
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale312
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale314
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale316
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale318
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale320
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale322
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale324
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale326
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale328
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale330
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale332
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale334
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale336
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale338
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale340
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale342
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale344
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale346
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale348
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale350
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale352
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale354
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale356
Acta Benedicti Pp. XVI 273
portano spesso traumi e sono fonte di profonde sofferenze per chi le compie.
Esse colpiscono anche vittime innocenti: il bambino appena concepito e non
ancora nato, i figli coinvolti nella rottura dei legami familiari. In tutti lascia-
no ferite che segnano la vita indelebilmente. Il giudizio etico della Chiesa a
riguardo del divorzio e dell'aborto procurato è chiaro e a tutti noto: si tratta
di colpe gravi che, in misura diversa e fatta salva la valutazione delle respon-
sabilità soggettive, ledono la dignità della persona umana, implicano una
profonda ingiustizia nei rapporti umani e sociali e offendono Dio stesso,
garante del patto coniugale ed autore della vita. E tuttavia la Chiesa, sul-
l'esempio del suo Divino Maestro, ha sempre di fronte le persone concrete,
soprattutto quelle più deboli e innocenti, che sono vittime delle ingiustizie e
dei peccati, ed anche quegli altri uomini e donne, che avendo compiuto tali
atti si sono macchiati di colpe e ne portano le ferite interiori, cercando la pace
e la possibilità di una ripresa.
A queste persone la Chiesa ha il dovere primario di accostarsi con amore e
delicatezza, con premura e attenzione materna, per annunciare la vicinanza
misericordiosa di Dio in Gesù Cristo. È lui infatti, come insegnano i Padri, il
vero Buon Samaritano, che si è fatto nostro prossimo, che versa l'olio e il vino
sulle nostre piaghe e che ci conduce nella locanda, la Chiesa, in cui ci fa
curare, affidandoci ai suoi ministri e pagando di persona in anticipo per la
nostra guarigione. Sı̀, il vangelo dell'amore e della vita è anche sempre vangelo
della misericordia, che si rivolge all'uomo concreto e peccatore che noi siamo,
per risollevarlo da qualsiasi caduta, per ristabilirlo da qualsiasi ferita. Il mio
amato predecessore, il servo di Dio Giovanni Paolo II, di cui abbiamo appena
celebrato il terzo anniversario della morte, inaugurando il nuovo santuario
della Divina Misericordia a Cracovia ebbe a dire: «Non esiste per l'uomo altra
fonte di speranza, al di fuori della misericordia di Dio » (17 agosto 2002). A
partire da questa misericordia la Chiesa coltiva un'indomabile fiducia nel-
l'uomo e nella sua capacità di riprendersi. Essa sa che, con l'aiuto della
grazia, la libertà umana è capace del dono di sé definitivo e fedele, che rende
possibile il matrimonio di un uomo e una donna come patto indissolubile, che
la libertà umana anche nelle circostanze più difficili è capace di straordinari
gesti di sacrificio e di solidarietà per accogliere la vita di un nuovo essere
umano. Cosı̀ si può vedere che i « no » che la Chiesa pronuncia nelle sue
indicazioni morali e sui quali talvolta si ferma in modo unilaterale l'attenzio-
ne dell'opinione pubblica, sono in realtà dei grandi « sı̀ » alla dignità della