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Obschon diese Herausforderungen von allen Mitgliedern der internatio-
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Sequenti mense Iulio relinquere potuit valetudinarium et in sedem novitiatus
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Acta Benedicti Pp. XVI 333
con tutte le debolezze di un essere umano, ma soprattutto era un uomo pieno
di una fede appassionata in Cristo, pieno di amore per Lui. Per il tramite della
sua fede e del suo amore la forza risanatrice di Cristo, la sua forza unificante,
è giunta agli uomini pur frammista a tutta la debolezza di Pietro. Cerchiamo
anche oggi l'ombra di Pietro, per stare nella luce di Cristo!
Nascita e rinascita; famiglia terrena e grande famiglia di Dio - è questo il
grande dono delle molteplici misericordie di Dio, il fondamento sul quale ci
appoggiamo. Proseguendo nel cammino della vita mi venne incontro poi un
dono nuovo ed esigente: la chiamata al ministero sacerdotale. Nella festa dei
santi Pietro e Paolo del 1951, quando noi - c'erano oltre quaranta compagni
- ci trovammo nella cattedrale di Frisinga prostrati sul pavimento e su di
noi furono invocati tutti i santi, la consapevolezza della povertà della mia
esistenza di fronte a questo compito mi pesava. Sı̀, era una consolazione il
fatto che la protezione dei santi di Dio, dei vivi e dei morti, venisse invocata
su di noi. Sapevo che non sarei rimasto solo. E quale fiducia infondevano le
parole di Gesù, che poi durante la liturgia dell'Ordinazione potemmo ascol-
tare dalle labbra del Vescovo: «Non vi chiamo più servi, ma amici ». Ho
potuto farne un'esperienza profonda: Egli, il Signore, non è soltanto Signore,
ma anche amico. Egli ha posto la sua mano su di me e non mi lascerà. Queste
parole venivano allora pronunciate nel contesto del conferimento della facol-
tà di amministrare il Sacramento della riconciliazione e cosı̀, nel nome di
Cristo, di perdonare i peccati. È la stessa cosa che oggi abbiamo ascoltato
nel Vangelo: il Signore alita sui suoi discepoli. Egli concede loro il suo Spirito
- lo Spirito Santo: « A chi rimetterete i peccati saranno rimessi... ». Lo Spirito
di Gesù Cristo è potenza di perdono. È potenza della Divina Misericordia. Dà
la possibilità di iniziare da capo - sempre di nuovo. L'amicizia di Gesù Cristo
è amicizia di Colui che fa di noi persone che perdonano, di Colui che perdona
anche a noi, ci risolleva di continuo dalla nostra debolezza e proprio cosı̀ ci
educa, infonde in noi la consapevolezza del dovere interiore dell'amore, del
dovere di corrispondere alla sua fiducia con la nostra fedeltà.
Nel brano evangelico di oggi abbiamo anche ascoltato il racconto dell'in-
contro dell'apostolo Tommaso col Signore risorto: all'apostolo viene concesso
di toccare le sue ferite e cosı̀ egli lo riconosce - lo riconosce, al di là dell'i-
dentità umana del Gesù di Nazaret, nella sua vera e più profonda identità:
« Mio Signore e mio Dio! ».1 Il Signore ha portato con sé le sue ferite nel-
1 Gv 20, 28.