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Obschon diese Herausforderungen von allen Mitgliedern der internatio-
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Congregatio de Causis Sanctorum 367
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Sequenti mense Iulio relinquere potuit valetudinarium et in sedem novitiatus
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Acta Benedicti Pp. XVI 341
indica, si chiama « conversione ». Ma che cosa è? Che cosa bisogna fare? In
ogni vita la conversione ha la sua forma propria, perché ogni uomo è qualcosa
di nuovo e nessuno è soltanto la copia di un altro. Ma nel corso della storia
della cristianità il Signore ci ha mandato modelli di conversione, guardando
ai quali possiamo trovare orientamento. Potremmo per questo guardare a
Pietro stesso, a cui il Signore nel cenacolo aveva detto: « Tu, una volta rav-
veduto, conferma i tuoi fratelli ».1 Potremmo guardare a Paolo come a un
grande convertito. La città di Pavia parla di uno dei più grandi convertiti
della storia della Chiesa: sant'Aurelio Agostino. Egli morı̀ il 28 agosto del 430
nella città portuale di Ippona, in Africa, allora circondata ed assediata dai
Vandali. Dopo parecchia confusione di una storia agitata, il re dei Longobar-
di acquistò le sue spoglie per la città di Pavia, cosicché ora egli appartiene in
modo particolare a questa città ed in essa e da essa parla a tutti noi, all'u-
manità, ma particolarmente a tutti noi qui in maniera speciale.
Nel suo libro «Le Confessioni », Agostino ha illustrato in modo toccante il
cammino della sua conversione, che col Battesimo amministratogli dal Ve-
scovo Ambrogio nel duomo di Milano aveva raggiunto la sua meta. Chi legge
Le Confessioni può condividere il cammino che Agostino in una lunga lotta
interiore dovette percorrere per ricevere finalmente, nella notte di Pasqua del
387, al fonte battesimale il Sacramento che segnò la grande svolta della sua
vita. Seguendo attentamente il corso della vita di sant'Agostino, si può ve-
dere che la conversione non fu un evento di un unico momento, ma appunto
un cammino. E si può vedere che al fonte battesimale questo cammino non
era ancora terminato. Come prima del Battesimo, cosı̀ anche dopo di esso la
vita di Agostino è rimasta, pur in modo diverso, un cammino di conversione
- fin nella sua ultima malattia, quando fece applicare alla parete i Salmi
penitenziali per averli sempre davanti agli occhi; quando si autoescluse dal
ricevere l'Eucaristia per ripercorrere ancora una volta la via della penitenza e
ricevere la salvezza dalle mani di Cristo come dono delle misericordie di Dio.
Cosı̀ possiamo giustamente parlare delle « conversioni » di Agostino che, di
fatto, sono state un'unica grande conversione nella ricerca del Volto di Cristo
e poi nel camminare insieme con Lui.
Vorrei parlare brevemente di tre grandi tappe in questo cammino di
conversione, di tre « conversioni ». La prima conversione fondamentale fu il
cammino interiore verso il cristianesimo, verso il « sı̀ » della fede e del Batte-
1 Lc 22, 32.