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società umana e pegno del Regno che viene. La missione della Chiesa è in
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Acta Benedicti Pp. XVI 893
profondamente sul ministero del Vescovo di Roma e su quello, ad esso
legato, dei Cardinali, alla luce della singolare Regalità di Gesù, nostro
Signore.
Il primo servizio del Successore di Pietro è quello della fede. Nel Nuovo
Testamento, Pietro diviene « pietra » della Chiesa in quanto portatore del
Credo: il « noi » della Chiesa inizia col nome di colui che ha professato per
primo la fede in Cristo, inizia con la sua fede; una fede dapprima acerba e
ancora « troppo umana », ma poi, dopo la Pasqua, matura e capace di seguire
Cristo fino al dono di sé; matura nel credere che Gesù è veramente il Re; che
lo è proprio perché è rimasto sulla Croce, e in quel modo ha dato la vita per i
peccatori. Nel Vangelo si vede che tutti chiedono a Gesù di scendere dalla
croce. Lo deridono, ma è anche un modo per discolparsi, come dire: non è
colpa nostra se tu sei lı̀ sulla croce; è solo colpa tua, perché se tu fossi vera-
mente il Figlio di Dio, il Re dei Giudei, tu non staresti lı̀, ma ti salveresti
scendendo da quel patibolo infame. Dunque, se rimani lı̀, vuol dire che tu hai
torto e noi abbiamo ragione. Il dramma che si svolge sotto la croce di Gesù è
un dramma universale; riguarda tutti gli uomini di fronte a Dio che si rivela
per quello che è, cioè Amore. In Gesù crocifisso la divinità è sfigurata, spo-
gliata di ogni gloria visibile, ma è presente e reale. Solo la fede sa riconoscerla:
la fede di Maria, che unisce nel suo cuore anche questa ultima tessera del
mosaico della vita del suo Figlio; Ella non vede ancora il tutto, ma continua a
confidare in Dio, ripetendo ancora una volta con lo stesso abbandono «Ecco
la serva del Signore ».1 E poi c'è la fede del buon ladrone: una fede appena
abbozzata, ma sufficiente ad assicurargli la salvezza: « Oggi con me sarai nel
paradiso ». Decisivo è quel « con me ». Sı̀, è questo che lo salva. Certo, il buon
ladrone è sulla croce come Gesù, ma soprattutto è sulla croce con Gesù. E, a
differenza dell'altro malfattore, e di tutti gli altri che li scherniscono, non
chiede a Gesù di scendere dalla croce né di farlo scendere. Dice invece:
«Ricordati di me quando entrerai nel tuo regno ». Lo vede in croce, sfigurato,
irriconoscibile, eppure si affida a Lui come ad un re, anzi, come al Re. Il buon
ladrone crede a ciò che c'è scritto su quella tavola sopra la testa di Gesù: « Il re
dei Giudei »: ci crede, e si affida. Per questo è già, subito, nell'« oggi » di Dio,
in paradiso, perché il paradiso è questo: essere con Gesù, essere con Dio.
Ecco allora, cari Fratelli, emergere chiaramente il primo e fondamentale
messaggio che la Parola di Dio oggi dice a noi: a me, Successore di Pietro, e a
1 Lc 1, 38.