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società umana e pegno del Regno che viene. La missione della Chiesa è in
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unisce un'idea, una strategia, ma ci uniscono l'amore di Cristo e il suo Santo
Spirito. L'efficacia del nostro servizio alla Chiesa, la Sposa di Cristo, dipende
essenzialmente da questo, dalla nostra fedeltà alla regalità divina dell'Amore
crocifisso. Per questo, sull'anello che oggi vi consegno, sigillo del vostro patto
nuziale con la Chiesa, è raffigurata l'immagine della Crocifissione. E per lo
stesso motivo il colore del vostro abito allude al sangue, simbolo della vita e
dell'amore. Il Sangue di Cristo che, secondo un'antica iconografia, Maria
raccoglie dal costato trafitto del Figlio morto sulla croce; e che l'apostolo
Giovanni contempla mentre sgorga insieme con l'acqua, secondo le Scritture
profetiche.
Cari Fratelli, da qui deriva la nostra sapienza: sapientia Crucis. Su questo
ha riflettuto a fondo san Paolo, il primo a tracciare un organico pensiero
cristiano, centrato proprio sul paradosso della Croce.3 Nella Lettera ai Colos-
sesi - di cui la Liturgia odierna propone l'inno cristologico - la riflessione
paolina, fecondata dalla grazia dello Spirito, raggiunge già un livello impres-
sionante di sintesi nell'esprimere un'autentica concezione cristiana di Dio e
del mondo, della salvezza personale e universale; e tutto è incentrato su
Cristo, Signore dei cuori, della storia e del cosmo: « È piaciuto infatti a Dio
che abiti in lui tutta la pienezza e che per mezzo di lui e in vista di lui siano
riconciliate tutte le cose, avendo pacificato con il sangue della sua croce sia le
cose che stanno sulla terra, sia quelle che stanno nei cieli ».4 Questo, cari
Fratelli, siamo sempre chiamati ad annunciare al mondo: Cristo « immagine
del Dio invisibile », Cristo « primogenito di tutta la creazione » e « di quelli che
risorgono dai morti », perché - come scrive l'Apostolo - « sia lui ad avere il
primato su tutte le cose ».5 Il primato di Pietro e dei suoi Successori è total-
mente al servizio di questo primato di Gesù Cristo, unico Signore; al servizio
del suo Regno, cioè della sua Signoria d'amore, affinché essa venga e si
diffonda, rinnovi gli uomini e le cose, trasformi la terra e faccia germogliare
in essa la pace e la giustizia.
All'interno di questo disegno, che trascende la storia e, al tempo stesso, si
rivela e si realizza in essa, trova posto la Chiesa, « corpo » di cui Cristo è « il
capo ».6 Nella Lettera agli Efesini, san Paolo parla esplicitamente della signo-
ria di Cristo e la mette in rapporto con la Chiesa. Egli formula una preghiera
3 Cfr. 1 Cor 1, 18-25; 2, 1-8. 4 Col 1, 19-20. 5 Col 1, 15.18. 6 Cfr. Col 1, 18.