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società umana e pegno del Regno che viene. La missione della Chiesa è in
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legati alle possibilità e ai limiti della condizione materiale; nello stesso tempo
siamo aperti su un orizzonte infinito, capaci di dialogare con Dio e di acco-
glierlo in noi. Operiamo nelle realtà terrene e attraverso di esse possiamo
percepire la presenza di Dio e tendere a Lui, verità, bontà e bellezza assoluta.
Assaporiamo frammenti di vita e di felicità e aneliamo alla pienezza totale.
Dio ci ama in modo profondo, totale, senza distinzioni; ci chiama all'ami-
cizia con Lui; ci rende partecipi di una realtà al di sopra di ogni immagina-
zione e di ogni pensiero e parola: la sua stessa vita divina. Con commozione e
gratitudine prendiamo coscienza del valore, della dignità incomparabile di
ogni persona umana e della grande responsabilità che abbiamo verso tutti.
« Cristo, che è il nuovo Adamo - afferma il Concilio Vaticano II - proprio
rivelando il mistero del Padre e del suo amore, svela anche pienamente
l'uomo a se stesso e gli manifesta la sua altissima vocazione ... Con la sua
incarnazione il Figlio di Dio si è unito in certo modo ad ogni uomo ».3
Credere in Gesù Cristo comporta anche avere uno sguardo nuovo sul-
l'uomo, uno sguardo di fiducia, di speranza. Del resto l'esperienza stessa e
la retta ragione attestano che l'essere umano è un soggetto capace di inten-
dere e di volere, autocosciente e libero, irripetibile e insostituibile, vertice di
tutte le realtà terrene, che esige di essere riconosciuto come valore in se stesso
e merita di essere accolto sempre con rispetto e amore. Egli ha il diritto di non
essere trattato come un oggetto da possedere o come una cosa che si può
manipolare a piacimento, di non essere ridotto a puro strumento a vantaggio
di altri e dei loro interessi. La persona è un bene in se stessa e occorre cercare
sempre il suo sviluppo integrale. L'amore verso tutti, poi, se è sincero, tende
spontaneamente a diventare attenzione preferenziale per i più deboli e i più
poveri. Su questa linea si colloca la sollecitudine della Chiesa per la vita
nascente, la più fragile, la più minacciata dall'egoismo degli adulti e
dall'oscuramento delle coscienze. La Chiesa continuamente ribadisce quanto
ha dichiarato il Concilio Vaticano II contro l'aborto e ogni violazione della
vita nascente: « La vita, una volta concepita, deve essere protetta con la
massima cura ».4
Ci sono tendenze culturali che cercano di anestetizzare le coscienze con
motivazioni pretestuose. Riguardo all'embrione nel grembo materno, la
scienza stessa ne mette in evidenza l'autonomia capace d'interazione con la
madre, il coordinamento dei processi biologici, la continuità dello sviluppo, la
3 Cost. Gaudium et spes, 22. 4 Ibid., n. 51.