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società umana e pegno del Regno che viene. La missione della Chiesa è in
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In questo contesto, i Pastori e i fedeli avvertono con preoccupazione
alcune difficoltà nella comunicazione del messaggio evangelico e nella
trasmissione della fede, all'interno della stessa comunità ecclesiale. Come
ho scritto nell'Esortazione apostolica postsinodale Verbum Domini: « tanti
cristiani hanno bisogno che sia loro riannunciata in modo persuasivo la Pa-
rola di Dio, cosı̀ da poter sperimentare concretamente la forza del Vangelo ».3
I problemi sembrano talora aumentare quando la Chiesa si rivolge agli
uomini e alle donne lontani o indifferenti ad una esperienza di fede, ai quali
il messaggio evangelico giunge in maniera poco efficace e coinvolgente. In un
mondo che fa della comunicazione la strategia vincente, la Chiesa, depositaria
della missione di comunicare a tutte le genti il Vangelo di salvezza, non
rimane indifferente ed estranea; cerca, al contrario, di avvalersi con rinno-
vato impegno creativo, ma anche con senso critico e attento discernimento,
dei nuovi linguaggi e delle nuove modalità comunicative.
L'incapacità del linguaggio di comunicare il senso profondo e la bellezza
dell'esperienza di fede può contribuire all'indifferenza di tanti, soprattutto
giovani; può diventare motivo di allontanamento, come affermava già la
Costituzione Gaudium et spes, rilevando che una presentazione inadeguata
del messaggio nasconde più che manifestare il genuino volto di Dio e della
religione.4 La Chiesa vuole dialogare con tutti, nella ricerca della verità; ma
perché il dialogo e la comunicazione siano efficaci e fecondi è necessario
sintonizzarsi su una medesima frequenza, in ambiti di incontro amichevole
e sincero, in quell'ideale « Cortile dei Gentili » che ho proposto parlando alla
Curia Romana un anno fa e che il Dicastero sta realizzando in diversi luoghi
emblematici della cultura europea. Oggi non pochi giovani, storditi dalle
infinite possibilità offerte dalle reti informatiche o da altre tecnologie, stabi-
liscono forme di comunicazione che non contribuiscono alla crescita in uma-
nità, ma rischiano anzi di aumentare il senso di solitudine e di spaesamento.
Dinanzi a tali fenomeni, ho parlato più volte di emergenza educativa, una
sfida a cui si può e si deve rispondere con intelligenza creativa, impegnandosi
a promuovere una comunicazione umanizzante, che stimoli il senso critico e la
capacità di valutazione e di discernimento.
Anche nell'odierna cultura tecnologica, è il paradigma permanente del-
l'inculturazione del Vangelo a fare da guida, purificando, sanando ed elevan-
do gli elementi migliori dei nuovi linguaggi e delle nuove forme di comunica-
3 N. 96. 4 Cfr. n. 19.