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società umana e pegno del Regno che viene. La missione della Chiesa è in
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del creato e per combattere l'ingiustizia, importante e fruttuosa è stata quella
nel campo delle traduzioni ecumeniche della Sacra Scrittura.
In questi ultimi anni, poi, il Pontificio Consiglio si è impegnato, tra l'altro,
in un ampio progetto, il cosiddetto Harvest Project, per tracciare un primo
bilancio dei traguardi conseguiti nei dialoghi teologici con le principali Co-
munità ecclesiali dal Vaticano II. Si tratta di un prezioso lavoro che ha messo
in evidenza sia le aree di convergenza, sia quelle in cui è necessario continuare
ad approfondire la riflessione. Rendendo grazie a Dio per i frutti già raccolti,
vi incoraggio a proseguire il vostro impegno nel promuovere una corretta
ricezione dei risultati raggiunti e nel far conoscere con esattezza lo stato
attuale della ricerca teologica a servizio del cammino verso l'unità. Oggi
alcuni pensano che tale cammino, specie in Occidente, abbia perso il suo
slancio; si avverte, allora, l'urgenza di ravvivare l'interesse ecumenico e di
dare una nuova incisività ai dialoghi. Sfide inedite, poi, si presentano: le
nuove interpretazioni antropologiche ed etiche, la formazione ecumenica del-
le nuove generazioni, l'ulteriore frammentazione dello scenario ecumenico. È
essenziale prendere coscienza di tali cambiamenti e individuare le vie per
procedere in maniera efficace alla luce della volontà del Signore: « che siano
tutti una sola cosa ».1
Anche con le Chiese Ortodosse e le Antiche Chiese Orientali, con le quali
esistono « strettissimi legami »,2 la Chiesa cattolica prosegue con passione il
dialogo, cercando di approfondire in modo serio e rigoroso il comune patri-
monio teologico, liturgico e spirituale, e di affrontare con serenità e impegno
gli elementi che ancora ci dividono. Con gli Ortodossi si è giunti a toccare un
punto cruciale di confronto e di riflessione: il ruolo del Vescovo di Roma nella
comunione della Chiesa. E la questione ecclesiologica è anche al centro del
dialogo con le Antiche Chiese Orientali: nonostante molti secoli di incompren-
sione e di lontananza, si è constatato, con gioia, di avere conservato un
prezioso patrimonio comune.
Cari amici, pur in presenza di nuove situazioni problematiche o di punti
difficili per il dialogo, la meta del cammino ecumenico rimane immutata,
come pure l'impegno fermo nel perseguirla. Non si tratta, però, di un impegno
secondo categorie, per cosı̀ dire, politiche, in cui entrano in gioco l'abilità di
negoziare o la maggiore capacità di trovare compromessi, per cui ci si po-
trebbe aspettare, come buoni mediatori, che, dopo un certo tempo, si arrivi
1 Gv 17, 21. 2 Unitatis Redintegratio, 15.