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Obschon diese Herausforderungen von allen Mitgliedern der internatio-
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Sequenti mense Iulio relinquere potuit valetudinarium et in sedem novitiatus
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missione della Chiesa si fonda pertanto su un'intima e fedele comunione con
Dio.
La Costituzione Lumen gentium del Concilio Vaticano II descrive la Chiesa
come « un popolo radunato dall'unità del Padre, del Figlio e dello Spirito
Santo »,6 nel quale si rispecchia il mistero stesso di Dio. Ciò comporta che
in esso si rifletta l'amore trinitario e, grazie all'opera dello Spirito Santo, tutti
i suoi membri formino « un solo corpo ed un solo spirito » in Cristo. Soprat-
tutto quando si raduna per l'Eucaristia questo popolo, organicamente strut-
turato sotto la guida dei suoi Pastori, vive il mistero della comunione con Dio
e con i fratelli. L'Eucaristia è la sorgente di quell'unità ecclesiale per la quale
Gesù ha pregato alla vigilia della sua passione: « Padre... siano anch'essi in noi
una cosa sola, perché il mondo creda che tu mi hai mandato ».7 Questa intensa
comunione favorisce il fiorire di generose vocazioni al servizio della Chiesa: il
cuore del credente, ripieno di amore divino, è spinto a dedicarsi totalmente
alla causa del Regno. Per promuovere le vocazioni è dunque importante una
pastorale attenta al mistero della Chiesa-comunione, perché chi vive in una
comunità ecclesiale concorde, corresponsabile, premurosa, impara certamen-
te più facilmente a discernere la chiamata del Signore. La cura delle vocazioni
esige pertanto una costante « educazione » ad ascoltare la voce di Dio, come
fece Eli che aiutò il giovane Samuele a capire quel che Dio gli chiedeva e a
realizzarlo prontamente.8 Ora l'ascolto docile e fedele non può avvenire che in
un clima di intima comunione con Dio. E questo si realizza innanzitutto nella
preghiera. Secondo l'esplicito comando del Signore, noi dobbiamo implorare il
dono delle vocazioni in primo luogo pregando instancabilmente e insieme il
« padrone della messe ». L'invito è al plurale: « Pregate dunque il padrone della
messe perché mandi operai nella sua messe ».9 Questo invito del Signore ben
corrisponde allo stile del « Padre nostro »,10 preghiera che Egli ci ha insegnato
e che costituisce una « sintesi di tutto il Vangelo », secondo la nota espressione
di Tertulliano.11 In questa chiave è illuminante anche un'altra espressione di
Gesù: « Se due di voi sopra la terra si accorderanno per domandare qualunque
cosa, il Padre mio che è nei cieli ve la concederà ».12 Il buon Pastore ci invita
6 N. 4. 7 Gv 17, 21. 8 Cfr 1 Sam 3, 9. 9 Mt 9, 38. 10 Mt 6, 9. 11 Cfr De Oratione, 1, 6: CCL 1, 258. 12 Mt 18, 19.