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società umana e pegno del Regno che viene. La missione della Chiesa è in
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III
Ad Symposium praeparatum a Centro Internationali « Amici Cardinalis Newman ».
Al Reverendo Padre
Hermann Geissler, F.S.O.
Direttore dell'International Centre of Newman Friends
Mentre in me è ancora viva la gioia per aver potuto proclamare beato il
Cardinale John Henry Newman, durante il mio recente viaggio nel Regno
Unito, rivolgo un cordiale saluto a Lei, agli illustri Relatori e a tutti i parte-
cipanti al Simposio organizzato a Roma dal Centro Internazionale Amici di
Newman. Esprimo il mio apprezzamento per il tema scelto: « Il primato di
Dio nella vita e negli scritti del beato John Henry Newman ». Con esso infatti
viene posto in giusta evidenza il teocentrismo come prospettiva fondamentale
che ha caratterizzato la personalità e l'opera del grande teologo inglese.
È ben noto che il giovane Newman, nonostante avesse potuto conoscere,
grazie alla madre, la « religione della Bibbia », attraversò un periodo di diffi-
coltà e di dubbi. I quattordici anni subı̀, infatti, l'influsso di filosofi come
Hume e Voltaire e, riconoscendosi nelle loro obiezioni contro la religione, si
indirizzò, secondo la moda umanista e liberale del tempo, verso una specie
di deismo.
L'anno successivo, tuttavia, Newman ricevette la grazia della conversio-
ne, trovando riposo « nel pensiero di due soli esseri assoluti e luminosamente
evidenti in se stessi, me stesso e il mio Creatore ».1 Scoprı̀ quindi la verità
oggettiva di un Dio personale e vivente, che parla alla coscienza e rivela
all'uomo la sua condizione di creatura. Comprese la propria dipendenza nel-
l'essere da Colui che è il principio di tutte le cose, trovando cosı̀ in Lui
l'origine e il senso dell'identità e singolarità personale. È questa particolare
esperienza che costituisce la base per il primato di Dio nella vita di Newman.
Dopo la conversione, egli si lasciò guidare da due criteri fondamentali
- ricavati dal libro La forza della verità, del calvinista Thomas Scott -
che manifestano appieno il primato di Dio nella sua vita. Il primo: « la santità
piuttosto che la pace »,2 documenta la sua ferma volontà di aderire al Maestro
interiore con la propria coscienza, di abbandonarsi fiduciosamente al Padre e
1 J.H. Newman, Apologia pro vita sua, Milano 2001, pp. 137-138. 2 Ibid., p. 139.