204. DOCUMENTA DIPLOMATICA.

Cerio quovis ac formali argumento de suppositis hisce negotiis cum Gallia initis destitutus, haud equidem valerem constituere, quid hinc accidere potuerit binis illis Guberniis Gallico ac Fio- remino, nec quam mereantur fidem multiplices eiusdem Scripti, quo de agitur, affirmationes, nec quo idearum ordine confectae sint bina inter Gubernia agitatae propositiones. Verum enimvero inducere in animum nequirem, Francorum Imperatorem eiusque Gubernium eam agendi rationem sequutos fuisse, quae ipsis tribuitur. Dum ipsorum exercitus iura Sanctae Sedis tuebatur, ac reliquam San- ctissimi Patris exspoliationem praepediebat; dum suam ipsi solli- citudinem pro Summi Pontificis causa profitebantur, Galliaeque atque adeo universo catholico orbi palam declarabant, paratos se certosque esse, temporale Sanctae Sedis dominium solos adversus omnes propugnare; praesumitur, ipsos eodem tempore Subalpinum Regem certiorem reddidisse, nacturos se vacationis Sanctae Sedis, aut alterius cuiuslibet proximi ac inopinati eventus occasionem, ut e Pontificiis ditionibus sine ulla difficultatis specie exercitum re- vocarent: debere interim Italiam suas cum Roma relationes servare,

» Sprovvisto di ogni dato preciso e formale rispetto ai pretesi negoziati aperti colla Francia, non saprei stabilire ciò che può essere accaduto, sotto questo riguardo, ai due Gabinetti di Parigi e di Firenze, nè quale fiducia possano meritare le diverse asser- zioni dello stampato di cui si tratta, nè quale ordine d'idee abbia presieduto alle proposizioni scambiate tra i due Governi. Tuttavia io non potrei risolvermi a credere che S. M. l'Imperatore dei Francesi e il suo Governo abbiano tenuto la condotta che loro è attribuita. In quella che il loro esercito proteggeva i diritti della Santa Sede e impediva la spogliazione completa del Santo Padre, mentre che essi protestavano la loro sollecitudine per la causa del Sovrano Pontefice e dichiaravano altamente alla Francia e al mondo cattolico che erano fermamente decisi a difendere soli, verso e contro tutti, il potere temporale della Santa Sede, si pretende che essi avrebbero nello stesso tempo fatto sapere a Torino che approfitterebbero della vacanza della Santa Sede o di altre eventualità prossime ed imprevedute per richiamare, senza inconvenienti, le loro truppe dai dominii pontificii; che iti-