236 DOCUMENTA DIPLOMÀTICA.

Paullo serius autem nonnullae hominum turmae, quotquot ex Pontificiis sive indigenis sive Helveticae cohortis militibus civili veste induti per plateam iter habebant, aggressae comprehendebant, et clamoribus sibilisque in vincula detrudebant. Qui quidem tumultus die decima ac heri quoque innovabalur, quin impedimentum ullum opponeret Gubernium, quod et debebat, et poterat prohibere. Nil porro dicam de clamoribus inconditisque cautionibus Pontifici pri- misque Ecclesiae ministris mortem minitantibus, quae per Urbis compita, ac sub ipsam Sanctissimi Patris domum quotidie aures obtundunt. Nihil dicam de contumeliis, quas aliquot sacerdotes passi sunt, quorum unus ictu lapidis in capite percussus vulnus accepit, deque conviciis, quae pientissimus quisque debuit tolerare. Atque eo tandem progressa est hinc flagitiosorum audacia, illinc aucto- ritatum segnilies, ne conniventiam dicam, ut de vita iis omnibus timendum sit, qui templa petunt, eaque praesertim, quae ob suetum fidelium concursum factionis dominantis oculos prae celeris alliciunt.

Ex hactenus expositis luculenter apparet, praeconceptum aliquod

» Più tardi poi alcuni gruppi, facendosi addosso a quanti ex- gendarmi o guardie svizzere transitavano in abiti borghesi sulla piazza, ne procedevano all'arresto,.e con urli e fischi li condu- cevano in prigione. Il quale disordine rinnovavasi nel giorno 10 ed anche 11, senza trovare impedimento di sorta da parte di un governo che aveva il dovere e la forza di impedirlo. Nulla poi dirò delle grida e canzoni di morte al Pontefice ed ai primi di- gnitarii della Chiesa, che si odono di continuo per le vie della città e perfino nelle vicinanze della dimora di Sua Santità; nulla dirò degl'insulti che si ebbero alcuni sacerdoti, uno dei quali rimase anche ferito da un colpo di sasso nella testa, nè delle villanie che dovettero soffrire quanti professano un sentimento di pietà. Ed è a tal punto giunto, da una parte l'ardire dei fa- ziosi, e dall'altra la indolenza, per non dire la connivenza, delle autorità, da dover temere per la propria persona chiunque si con- duca in chiesa, e più specialmente in quei tempii che, per l'abi- tuale concorso de'fedeli, son presi più degli altri di mira dal par- tito dominante.

» Dal fin qui detto, chiaro apparisce, che v' ha un piano pre-