DOCUMENTA DIPLOMATICA. 245

Quo magis persuadere sibi possint catholici, detrimenta, quae praesens rerum status secumfert, gravia admodum esse, satis mihi superque erit animadvertere, in hac ipsa Roma, catholicitatis centro, Pontificis ac Supremi veritatis Magistri sede, in hac inquam Roma, ubi tot Martyrum millia pro Christi fide sanguinem profuderunt, atque ubi Apostolorum Principes quiescunt, Societatem hominum fuisse constitutam, quos vocant liberos cogitatores, quae publicos agit conventus per affixa programmata antea praenuntiatos, quae sua- rum disquisitionum rationem per ephemerides reddit, quaeque dia- rium quam primum publicabit ad id assignatum, ut religionis huius, quae catholicae nomen sibi assumit, superstitiosas ideas oppugnet. Ego autem existimo, honestum quemque hominum, ne dicam catho- licum, qui oculos tantummodo converteret ad ea omnia, quae de fide atque ecclesiastica disciplina heic traduntur; ad obscenitates, quae in vulgus disseminantur; ad fraudes quae adhibentur, ut gratuita protestantium librorum ac Bibliorum diffusione catholicum princi- pium funditus evertatur; facile convinci, nullam aliam Europae re- gionem, nullumque aliud Gubernium impune passurum atroces ad-

» Affinchè i cattolici si possano convincere sempre più, che i danni che porta seco lo stato presente delle cose sono gravi oltre ogni espressione, mi basterà di far notare come in questa Roma, centro del cattolicismo, sede del Pontefice e del Maestro supremo della verità, in questa Roma ove migliaia di martiri hanno versato il loro sangue per la fede di Gesù Cristo, e dove riposano i Principi degli Apostoli, si è stabilita una Società di liberi pensatori che tiene sedute pubbliche, annunziate preceden- temente da affissi stampati, che rende conto delle sue discussioni per mezzo de'giornali, e che pubblicherà quanto prima un perio- dico destinato a combattere le idee superstiziose di questa reli- gione che si attribuisce il nome di cattolica. Quanto a me, io credo che ogni uomo onesto, non dico ogni cattolico, che si con- tentasse di gettar gli occhi sopra tutto ciò che qui si propaga in materia di fede e di disciplina ecclesiastica, sulle oscenità che si spargono fra il popolo, sugli artifizii coi quali si cerca di ro- vesciare il principio religioso colla distribuzione gratuita di libri protestanti e di Bibbie, si convincerebbe facilmente che in nes-