590 CIRCA CALICES

tivum protulisset, nonnullis tamen sub conditionibus in voto ipso indigitatis, eadem Sanctitas Sua permisit calices et patenas sic confectas adhiberi, verum sub forma et conditionibus in ad- nexa Instructione praescriptis. Contrariis quibuscumque non ob- stantibus. Die 6 Decembris 1866.»

ISTRUZIONE (1).

Ad uso dei fabbricanti de3 vasi sacri in bronzo di alluminio inargentato.

« I fabbricanti di calici ed altri vasi sacri di bronzo d'allu- minio, affinchè questi vasi siano atti a contenere la Santa Eu- caristia, dovranno soddisfare alle seguenti condizioni:

» 1. Dovranno i detti vasi essere di bronzo di alluminio, cioè di una lega formata di alluminio e rame il più puro nella pro- porzione in peso del 10 per 100, ed in volume del 35 per 100, ossia in forinola chimica il binario AIC 1 u*. È tale quello, che attualmente viene somministrato dalla fabbrica del Sig. Cav. Paolo Morin.

» 2. Debbono essere inargentati stabilmente e riccamente su tutta la superficie. Si considera come argentatura stabile e ricca quella, per la quale vengono galvanicamente precipitati almeno tre grammi d'argento su ciascun decimetro quadrato di super- ficie. La quale argentatura è appunto quella, che sogliono avere le posate dell'orificeria Christofle. Ora in questa proporzione h crosta d'argento raggiungerà all'incirca la spessezza di millime- tri 0, 0285; e si può calcolare che ogni coppa di calice di mi- sura giusta dovrà contenere un 10 grammi circa d'argento.

» 3, Tale argentatura deve essere garantita nel miglior modo possibile. Aftinché ciò ottengasi, il fabbricante scolpirà su ciascun pezzo, oltre il marchio di fabbrica, anche un numero rappre- sentante i grammi di argento distesi su tutto il pezzo, appunto come costumasi dall'orificeria Christofle.

» 4. La doratura finalmente deve raggiungere nella totalità almeno la proporzione minima di grammi 0,25 per ogni deci- metro quadrato di superficie. E detto nella totalità: giacché sa-

li) Eiusmodi instructionem latine pon linguam nesciant, multo minus noscunt reddimus, quod praecipue refertur ad latinam: ipsi autem versionem in ver- aes allumimi fabricatores, qui si italicam naculum idioma sibi curabunt.