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HOMILIA
In Sollemnitate Assumptionis Beatae Mariae Virginis.*
Eminenza, Eccellenza, Autorità,
Cari fratelli e sorelle,
oggi la Chiesa celebra una delle più importanti feste dell'anno liturgico
dedicate a Maria Santissima: l'Assunzione. Al termine della sua vita terrena,
Maria è stata portata in anima e corpo nel Cielo, cioè nella gloria della vita
eterna, nella piena e perfetta comunione con Dio.
Quest'anno ricorre il sessantesimo anniversario da quando il Venerabile
Papa Pio XII, il 1º novembre 1950, definı̀ solennemente questo dogma, e
vorrei leggere - anche se è un po' complicato - la forma della dogmatizza-
zione. Dice il Papa: « in tal modo l'augusta Madre di Dio, arcanamente unita a
Gesù Cristo fin da tutta l'eternità con uno stesso decreto di predestinazione,
Immacolata nella sua Concezione, Vergine illibata nella sua divina maternità,
generosa Socia del Divino Redentore, che ha riportato un pieno trionfo sul
peccato e sulle sue conseguenze, alla fine, come supremo coronamento dei suoi
privilegi, ottenne di essere preservata dalla corruzione del sepolcro e, vinta la
morte, come già il suo Figlio, di essere innalzata in anima e corpo alla gloria
del Cielo, dove risplende Regina alla destra del Figlio suo, Re immortale dei
secoli ».1
Questo, quindi, è il nucleo della nostra fede nell'Assunzione: noi crediamo
che Maria, come Cristo suo Figlio, ha già vinto la morte e trionfa già nella
gloria celeste nella totalità del suo essere, « in anima e corpo ».
San Paolo, nella seconda lettura di oggi, ci aiuta a gettare un po' di luce su
questo mistero partendo dal fatto centrale della storia umana e della nostra
fede: il fatto, cioè, della risurrezione di Cristo, che è « la primizia di coloro che
sono morti ». Immersi nel Suo Mistero pasquale, noi siamo resi partecipi della
sua vittoria sul peccato e sulla morte. Qui sta il segreto sorprendente e la
realtà chiave dell'intera vicenda umana. San Paolo ci dice che tutti siamo
« incorporati » in Adamo, il primo e vecchio uomo, tutti abbiamo la stessa
eredità umana alla quale appartiene: la sofferenza, la morte, il peccato. Ma a
* Die 15 Augusti 2010. 1 Cost. ap. Munificentissimus Deus, AAS 42 (1950), 768-769.