Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale522
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Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale554
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale556
Congregatio de Causis Sanctorum 559
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale560
Congregatio de Causis Sanctorum 561
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale562
Congregatio de Causis Sanctorum 563
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale564
Congregatio de Causis Sanctorum 565
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Congregatio de Causis Sanctorum 567
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Congregatio de Causis Sanctorum 569
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Congregatio de Causis Sanctorum 571
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Congregatio de Causis Sanctorum 591
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Congregatio pro Gentium Evangelizatione 597
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Acta Benedicti Pp. XVI 533
questa realtà che noi tutti possiamo vedere e vivere ogni giorno aggiunge una
cosa nuova: noi siamo non solo in questa eredità dell'unico essere umano,
incominciato con Adamo, ma siamo « incorporati » anche nel nuovo uomo, in
Cristo risorto, e cosı̀ la vita della Risurrezione è già presente in noi. Quindi,
questa prima « incorporazione » biologica è incorporazione nella morte, incor-
porazione che genera la morte. La seconda, nuova, che ci è donata nel Bat-
tesimo, è « incorporazione » che dà la vita. Cito ancora la seconda Lettura di
oggi; dice San Paolo: « Perché, se per mezzo di un uomo venne la morte, per
mezzo di un uomo verrà anche la risurrezione dei morti. Come infatti in
Adamo tutti muoiono, cosı̀ in Cristo tutti riceveranno la vita. Ognuno però
al suo posto: prima Cristo, che è la primizia; poi, alla sua venuta, quelli che
sono di Cristo ».2
Ora, ciò che san Paolo afferma di tutti gli uomini, la Chiesa, nel
suo Magistero infallibile, lo dice di Maria, in un modo e senso precisi: la
Madre di Dio viene inserita a tal punto nel Mistero di Cristo da essere parte-
cipe della Risurrezione del suo Figlio con tutta se stessa già al termine
della vita terrena; vive quello che noi attendiamo alla fine dei tempi quando
sarà annientato « l'ultimo nemico », la morte; 3 vive già quello che procla-
miamo nel Credo « Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che
verrà ».
Allora ci possiamo chiedere: quali sono le radici di questa vittoria sulla
morte prodigiosamente anticipata in Maria? Le radici stanno nella fede della
Vergine di Nazareth, come testimonia il brano del Vangelo che abbiamo
ascoltato: 4 una fede che è obbedienza alla Parola di Dio e abbandono totale
all'iniziativa e all'azione divina, secondo quanto le annuncia l'Arcangelo. La
fede, dunque, è la grandezza di Maria, come proclama gioiosamente Elisabet-
ta: Maria è « benedetta fra le donne », « benedetto è il frutto del suo grembo »
perché è « la madre del Signore », perché crede e vive in maniera unica la
« prima » delle beatitudini, la beatitudine della fede. Elisabetta lo confessa
nella gioia sua e del bambino che le sussulta in grembo: « E beata colei che
ha creduto nell'adempimento di ciò che il Signore le ha detto ».5 Cari amici!
Non ci limitiamo ad ammirare Maria nel suo destino di gloria, come una
persona molto lontana da noi: no! Siamo chiamati a guardare quanto il
2 1 Cor 15, 21-24. 3 Cfr. 1 Cor 15, 26. 4 Lc 1, 39-56. 5 v. 45.