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Congregatio de Causis Sanctorum 559
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Congregatio de Causis Sanctorum 561
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Congregatio de Causis Sanctorum 563
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Congregatio de Causis Sanctorum 565
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Signore, nel suo amore, ha voluto anche per noi, per il nostro destino finale:
vivere tramite la fede nella comunione perfetta di amore con Lui e cosı̀ vivere
veramente.
A questo riguardo, vorrei soffermarmi su un aspetto dell'affermazione
dogmatica, là dove si parla di assunzione alla gloria celeste. Noi tutti oggi
siamo ben consapevoli che col termine « cielo » non ci riferiamo ad un qualche
luogo dell'universo, a una stella o a qualcosa di simile: no. Ci riferiamo a
qualcosa di molto più grande e difficile da definire con i nostri limitati con-
cetti umani. Con questo termine « cielo » vogliamo affermare che Dio, il Dio
fattosi vicino a noi non ci abbandona neppure nella e oltre la morte, ma ha un
posto per noi e ci dona l'eternità; vogliamo affermare che in Dio c'è un posto
per noi. Per comprendere un po' di più questa realtà guardiamo alla nostra
stessa vita: noi tutti sperimentiamo che una persona, quando è morta, conti-
nua a sussistere in qualche modo nella memoria e nel cuore di coloro che
l'hanno conosciuta ed amata. Potremmo dire che in essi continua a vivere
una parte di questa persona, ma è come un'« ombra » perché anche questa
sopravvivenza nel cuore dei propri cari è destinata a finire. Dio invece non
passa mai e noi tutti esistiamo in forza del Suo amore. Esistiamo perché egli
ci ama, perché egli ci ha pensati e ci ha chiamati alla vita. Esistiamo nei
pensieri e nell'amore di Dio. Esistiamo in tutta la nostra realtà, non solo nella
nostra « ombra ». La nostra serenità, la nostra speranza, la nostra pace si
fondano proprio su questo: in Dio, nel Suo pensiero e nel Suo amore, non
sopravvive soltanto un'« ombra » di noi stessi, ma in Lui, nel suo amore crea-
tore, noi siamo custoditi e introdotti con tutta la nostra vita, con tutto il
nostro essere nell'eternità.
È il suo Amore che vince la morte e ci dona l'eternità, ed è questo amore
che chiamiamo « cielo »: Dio è cosı̀ grande da avere posto anche per noi. E
l'uomo Gesù, che è al tempo stesso Dio, è per noi la garanzia che essere-uomo
ed essere-Dio possono esistere e vivere eternamente l'uno nell'altro. Questo
vuol dire che di ciascuno di noi non continuerà ad esistere solo una parte che
ci viene, per cosı̀ dire, strappata, mentre altre vanno in rovina; vuol dire
piuttosto che Dio conosce ed ama tutto l'uomo, ciò che noi siamo. E Dio
accoglie nella Sua eternità ciò che ora, nella nostra vita, fatta di sofferenza e
amore, di speranza, di gioia e di tristezza, cresce e diviene. Tutto l'uomo,
tutta la sua vita viene presa da Dio ed in Lui purificata riceve l'eternità. Cari
Amici! Io penso che questa sia una verità che ci deve riempire di gioia pro-
fonda. Il Cristianesimo non annuncia solo una qualche salvezza dell'anima in