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Acta Francisci Pp. 615
affliggeva, avrebbe potuto agitarsi e pretendere di essere esaudito, facendo
valere la sua autorità; avrebbe potuto convincere con insistenza, persino
costringere Gesù a recarsi a casa sua. Invece si fa piccolo, discreto, mite,
non alza la voce e non vuole disturbare. Si comporta, forse senza saperlo,
secondo lo stile di Dio, che è « mite e umile di cuore ».12 Dio infatti, che è
amore, per amore si spinge persino a servirci: con noi è paziente, benevo-
lo, sempre pronto e ben disposto, soffre per i nostri sbagli e cerca la via
per aiutarci e renderci migliori. Questi sono anche i tratti miti e umili del
servizio cristiano, che è imitare Dio servendo gli altri: accogliendoli con
amore paziente, comprendendoli senza stancarci, facendoli sentire accolti,
a casa, nella comunità ecclesiale, dove non è grande chi comanda, ma chi
serve.13 E mai sgridare, mai. Così, cari diaconi, nella mitezza, maturerà la
vostra vocazione di ministri della carità.
Dopo l'Apostolo Paolo e il centurione, nelle letture odierne c'è un terzo
servo, quello che viene guarito da Gesù. Nel racconto si dice che al suo
padrone era molto caro e che era malato, ma non si sa quale fosse la sua
grave malattia.14 In qualche modo, possiamo anche noi riconoscerci in quel
servo. Ciascuno di noi è molto caro a Dio, amato e scelto da lui, ed è chia-
mato a servire, ma ha anzitutto bisogno di essere guarito interiormente.
Per essere abili al servizio, ci occorre la salute del cuore: un cuore risanato
da Dio, che si senta perdonato e non sia né chiuso né duro. Ci farà bene
pregare con fiducia ogni giorno per questo, chiedere di essere guariti da
Gesù, di assomigliare a Lui, che « non ci chiama più servi, ma amici ».15
Cari diaconi, potete domandare ogni giorno questa grazia nella preghiera,
in una preghiera dove presentare le fatiche, gli imprevisti, le stanchezze e
le speranze: una preghiera vera, che porti la vita al Signore e il Signore
nella vita. E quando servite alla mensa eucaristica, lì troverete la presenza
di Gesù, che si dona a voi, perché voi vi doniate agli altri.
Così, disponibili nella vita, miti di cuore e in costante dialogo con Gesù,
non avrete paura di essere servitori di Cristo, di incontrare e accarezzare
la carne del Signore nei poveri di oggi.
12 Mt 11, 29. 13 Cfr Lc 22, 26. 14 v. 2. 15 Cfr Gv 15, 15.