2. Franciscus López-Gasco Fernández-Largo, presbyter. Natus est die IV
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deque futuris usibus concretis, qui oriri forsan possunt in therapeutica arte,
generale quod prohibet quin therapeuticus interventus fiat antequam certo
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sta, un ottimo teologo. Tutto questo è vero, ma ciò non spiega tutto. Vi era
altresı̀ in lui il continuo sforzo e la ferma volontà di donare se stesso a Dio
senza risparmio e senza riguardo per la sua salute cagionevole. Questo è stato
il vero movente del suo comportamento: tutto nasceva dall'amore per il suo
Signore Gesù Cristo e dall'amore per la Chiesa e per l'umanità. Egli infatti era
innanzitutto il sacerdote in costante ed intima unione con Dio, il sacerdote
che trovava la forza per il suo immane lavoro in lunghe soste di preghiera
davanti al Santissimo Sacramento, in colloquio silenzioso con il suo Creatore
e Redentore. Da lı̀ traeva origine e slancio il suo magistero, come d'altronde
ogni altra sua attività.
Non deve pertanto stupire che il suo insegnamento continui anche oggi a
diffondere luce nella Chiesa. Sono ormai trascorsi cinquant'anni dalla sua
morte, ma il suo poliedrico e fecondo magistero resta anche per i cristiani
di oggi di un valore inestimabile. Certamente la Chiesa, Corpo Mistico di
Cristo, è un organismo vivo e vitale, non arroccato immobilmente su ciò
che era cinquant'anni fa. Ma lo sviluppo avviene nella coerenza. Per questo
l'eredità del magistero di Pio XII è stata raccolta dal Concilio Vaticano II e
riproposta alle generazioni cristiane successive. È noto che negli interventi
orali e scritti presentati dai Padri del Concilio Vaticano II si riscontrano ben
più di mille riferimenti al magistero di Pio XII. Non tutti i documenti del
Concilio hanno un apparato di Note, ma in quei documenti che lo hanno, il
nome di Pio XII ricorre oltre duecento volte. Ciò vuol dire che, fatta ecce-
zione per la Sacra Scrittura, questo Papa è la fonte autorevole più frequen-
temente citata. Si sa inoltre che le note apposte a tali documenti non sono, in
genere, semplici rimandi esplicativi, ma costituiscono spesso vere e proprie
parti integranti dei testi conciliari; non forniscono solo giustificazioni a sup-
porto di quanto affermato nel testo, ma ne offrono una chiave interpretativa.
Possiamo dunque ben dire che, nella persona del Sommo Pontefice Pio
XII, il Signore ha fatto alla sua Chiesa un eccezionale dono, per il quale noi
tutti dobbiamo esserGli grati. Rinnovo, pertanto, l'espressione del mio ap-
prezzamento per l'importante lavoro da voi svolto nella preparazione e nello
svolgimento di questo Simposio Internazionale sul Magistero di Pio XII ed
auspico che si continui a riflettere sulla preziosa eredità lasciata alla Chiesa
dall'immortale Pontefice, per trarne proficue applicazioni alle problematiche
oggi emergenti. Con questo augurio, mentre invoco sul vostro impegno l'aiuto
del Signore, di cuore imparto a ciascuno la mia Benedizione.