Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale368
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale370
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale372
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale374
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale376
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Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale392
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alla grande tradizione della Chiesa contro gli influssi esercitati dalla musica
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Congregatio pro Doctrina Fidei 407
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Congregatio pro Doctrina Fidei 409
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale410
Congregatio pro Doctrina Fidei 411
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale412
Congregatio pro Doctrina Fidei 413
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale414
Congregatio pro Doctrina Fidei 415
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale416
Congregatio pro Doctrina Fidei 417
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale418
Congregatio pro Doctrina Fidei 419
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale420
Congregatio de Causis Sanctorum 421
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale422
Congregatio de Causis Sanctorum 423
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Congregatio pro Ecclesiis Orientalibus 425
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Congregatio pro Ecclesiis Orientalibus 427
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i pilastri per interpretare ed avviare a soluzione anche gli squilibri interni
all'odierna globalizzazione. A fronte di questi squilibri c'è bisogno del ripri-
stino di una ragione integrale che faccia rinascere il pensiero e l'etica. Senza un
pensiero morale che superi l'impostazione delle etiche secolari, come quelle
neoutilitaristiche e neocontrattualiste, che si fondano su un sostanziale scet-
ticismo e su una visione prevalentemente immanentista della storia, diviene
arduo per l'uomo d'oggi accedere alla conoscenza del vero bene umano. Occor-
re sviluppare sintesi culturali umanistiche aperte alla Trascendenza mediante
una nuova evangelizzazione - radicata nella legge nuova del Vangelo, la legge
dello Spirito - a cui più volte ci ha sollecitati il beato Giovanni Paolo II. Solo
nella comunione personale con il Nuovo Adamo, Gesù Cristo, la ragione
umana viene guarita e potenziata ed è possibile accedere ad una visione
più adeguata dello sviluppo, dell'economia e della politica secondo la loro
dimensione antropologica e le nuove condizioni storiche. Ed è grazie ad
una ragione ripristinata nella sua capacità speculativa e pratica che si può
disporre di criteri fondamentali per superare gli squilibri globali, alla luce del
bene comune. Infatti, senza la conoscenza del vero bene umano, la carità
scivola nel sentimentalismo; 3 la giustizia perde la sua « misura » fondamenta-
le; il principio della destinazione universale dei beni viene delegittimato. Dai
vari squilibri globali, che caratterizzano la nostra epoca, vengono alimentate
disparità, differenze di ricchezza, ineguaglianze, che creano problemi di giusti-
zia e di equa distribuzione delle risorse e delle opportunità, specie nei con-
fronti dei più poveri.
Ma non sono meno preoccupanti i fenomeni legati ad una finanza che,
dopo la fase più acuta della crisi, è tornata a praticare con frenesia dei
contratti di credito che spesso consentono una speculazione senza limiti.
Fenomeni di speculazione dannosa si verificano anche con riferimento alle
derrate alimentari, all'acqua, alla terra, finendo per impoverire ancor di più
coloro che già vivono in situazioni di grave precarietà. Analogamente, l'au-
mento dei prezzi delle risorse energetiche primarie, con la conseguente ricerca
di energie alternative guidata, talvolta, da interessi esclusivamente economici
di corto termine, finiscono per avere conseguenze negative sull'ambiente,
nonché sull'uomo stesso.
La questione sociale odierna è senza dubbio questione di giustizia sociale
mondiale, come peraltro già ricordava la Mater et magistra cinquant'anni fa,
3 Cfr. n. 3.