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Congregatio de Causis Sanctorum 703
704 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
706 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Acta Francisci Pp. 629
istituti di religiose? Come è possibile che molto spesso veniamo dimenticate
e non rese partecipi, per esempio dell'assemblea generale della Congrega-
zione degli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, lì
dove si parla della vita consacrata? Può la Chiesa permettersi di continuare
a parlare di noi, invece di parlare con noi?
Papa Francesco
Suor Teresina abbia un po' di pazienza, perché mi è venuto in mente
quello che era sfuggito dell'altra domanda, su « che cosa può fare la vita
consacrata femminile? ». È un criterio che voi dovete rivedere, che anche
la Chiesa deve rivedere. Il vostro lavoro, il mio e quello di tutti noi, è di
servizio. Ma io, tante volte, trovo donne consacrate che fanno un lavoro
di servitù e non di servizio. È un po' difficile da spiegare, perché non vor-
rei che si pensasse a casi concreti, che forse sarebbe un cattivo pensiero,
perché nessuno conosce bene le circostanze. Ma pensiamo a un parroco,
un parroco che per sicurezza immaginiamo: « No, no, la mia canonica è in
mano a due suore » - « E sono loro che gestiscono? » - « Sì, sì! » - « E cosa
fanno di apostolato, catechesi? » - « No, no, soltanto quello! ». No! Questo
è servitù! Mi dica, signor parroco, se nella sua città non ci sono donne
brave, che hanno bisogno di lavoro. Ne prenda una, due, che facciano quel
servizio. Queste due suore, che vadano nelle scuole, nei quartieri, con gli
ammalati, con i poveri. Questo è il criterio: lavoro di servizio e non di ser-
vitù! E quando, a voi Superiore, chiedono una cosa che è più di servitù che
di servizio, siate coraggiose nel dire « no ». Questo è un criterio che aiuta
parecchio, perché quando si vuole che una consacrata faccia un lavoro di
servitù, si svaluta la vita e la dignità di quella donna. La sua vocazione è
il servizio: servizio alla Chiesa, ovunque sia. Ma non servitù! Ecco, adesso
[rispondo a] Teresina: « Qual è, secondo lei, il posto della vita religiosa
apostolica femminile all'interno della Chiesa? Che cosa mancherebbe alla
Chiesa se non ci fossero più le religiose? ». Mancherebbe Maria il giorno di
Pentecoste! Non c'è Chiesa senza Maria! Non c'è Pentecoste senza Maria!
Ma Maria era lì, non parlava forse… Questo l'ho detto, ma mi piace ripe-
terlo. La donna consacrata è una icona della Chiesa, è un'icona di Maria.
Il prete, il sacerdote, non è icona della Chiesa; non è icona di Maria: è
icona degli apostoli, dei discepoli che sono inviati a predicare. Ma non
della Chiesa e di Maria. Quando dico questo voglio farvi riflettere sul fatto