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Ho fatto fare lo studio e il Segretario di Stato ha fatto le consultazioni e
tutti erano d'accordo che sì, questo si doveva cambiare per il maggior bene,
ed è cambiato. Il Codice è uno strumento, questo è molto importante. Ma
insisto: mai fare un cambiamento senza fare un processo di discernimento,
personale e comunitario. E questo vi darà libertà, perché mettete lì, nel
cambiamento, lo Spirito Santo. È questo che ha fatto san Paolo, san Pietro
stesso, quando ha sentito che il Signore lo spingeva a battezzare i pagani.
Quando noi leggiamo il libro degli Atti degli Apostoli, ci meravigliamo di
tanto cambiamento, tanto cambiamento… È lo Spirito! Interessante, questo:
nel libro degli Atti degli Apostoli, i protagonisti non sono gli apostoli, è lo
Spirito. « Lo Spirito costrinse a fare quello »; « lo Spirito disse a Filippo: vai là
e là, trova il ministro dell'economia e battezzalo »; « Lo Spirito fa », « lo Spirito
dice: no, qui non venite »… È lo Spirito. È lo Spirito che ha dato il coraggio
agli apostoli per fare questo cambiamento rivoluzionario di battezzare i pa-
gani senza fare la strada della catechesi ebraica o delle prassi ebraiche. È
interessante: nei primi capitoli c'è la Lettera che gli apostoli, dopo il Concilio
di Gerusalemme, inviano ai pagani convertiti. Raccontano tutto quello che
hanno fatto: « Lo Spirito Santo e noi abbiamo deciso questo ». Questo è un
esempio di discernimento che hanno fatto. Ogni cambiamento, fatelo così,
con lo Spirito Santo. Cioè: discernimento, preghiera e anche valutazione
concreta delle situazioni. E per il Codice non c'è problema, questo è uno
strumento. Riguardo all'impegno permanente dei giovani. Noi viviamo in
una « cultura del provvisorio ». Mi raccontava un vescovo, tempo fa che era
andato da lui un giovane universitario, che aveva finito l'università, 23/24
anni, e gli aveva detto: « Io vorrei diventare sacerdote, ma solo per dieci
anni ». È la cultura del provvisorio. Nei casi matrimoniali è cosi. « Io ti sposo
finché dura l'amore e poi ciao ». Ma l'amore inteso in senso edonistico, nel
senso di questa cultura di oggi. Ovviamente questi matrimoni sono nulli,
non sono validi. Non hanno coscienza della perpetuità di un impegno. Nei
matrimoni è così. Nell'Esortazione apostolica Amoris laetitia leggete la pro-
blematica, è nei primi capitoli, e leggete come preparare il matrimonio. Mi
diceva una persona: « Io questo non lo capisco: per diventare prete dovete
studiare, prepararvi per otto anni, più o meno. E poi, se la cosa non va,
o se ti innamori di una bella ragazza, la Chiesa ti permette: vai, sposati,
incomincia un'altra vita. Per sposarsi - che è per tutta la vita, che è « per »
la vita - la preparazione in tante diocesi sono tre, quattro conferenze… Ma