Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale368
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale370
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale372
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale374
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale376
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale378
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale380
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale382
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale384
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale386
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Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale390
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale392
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale394
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale396
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale398
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale400
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale402
alla grande tradizione della Chiesa contro gli influssi esercitati dalla musica
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale406
Congregatio pro Doctrina Fidei 407
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale408
Congregatio pro Doctrina Fidei 409
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale410
Congregatio pro Doctrina Fidei 411
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale412
Congregatio pro Doctrina Fidei 413
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale414
Congregatio pro Doctrina Fidei 415
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale416
Congregatio pro Doctrina Fidei 417
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale418
Congregatio pro Doctrina Fidei 419
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale420
Congregatio de Causis Sanctorum 421
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale422
Congregatio de Causis Sanctorum 423
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale424
Congregatio pro Ecclesiis Orientalibus 425
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale426
Congregatio pro Ecclesiis Orientalibus 427
Acta Benedicti Pp. XVI 401
inaspettata per i credenti, richiede una particolare attenzione per l'annuncio
del Vangelo, per rendere ragione della propria fede in situazioni differenti dal
passato. La crisi che si sperimenta porta con sé i tratti dell'esclusione di Dio
dalla vita delle persone, di una generalizzata indifferenza nei confronti della
stessa fede cristiana, fino al tentativo di marginalizzarla dalla vita pubblica.
Nei decenni passati era ancora possibile ritrovare un generale senso cristiano
che unificava il comune sentire di intere generazioni, cresciute all'ombra della
fede che aveva plasmato la cultura. Oggi, purtroppo, si assiste al dramma
della frammentarietà che non consente più di avere un riferimento unificante;
inoltre, si verifica spesso il fenomeno di persone che desiderano appartenere
alla Chiesa, ma sono fortemente plasmate da una visione della vita in con-
trasto con la fede.
Annunciare Gesù Cristo unico Salvatore del mondo, oggi appare più com-
plesso che nel passato; ma il nostro compito permane identico come agli
albori della nostra storia. La missione non è mutata, cosı̀ come non devono
mutare l'entusiasmo e il coraggio che mossero gli Apostoli e i primi discepoli.
Lo Spirito Santo che li spinse ad aprire le porte del cenacolo, costituendoli
evangelizzatori,2 è lo stesso Spirito che muove oggi la Chiesa per un rinnovato
annuncio di speranza agli uomini del nostro tempo. Sant'Agostino afferma
che non si deve pensare che la grazia dell'evangelizzazione si sia estesa fino
agli Apostoli e con loro quella sorgente di grazia si sia esaurita, ma « questa
sorgente si palesa quando fluisce, non quando cessa di versare. E fu in tal
modo che la grazia tramite gli Apostoli raggiunse anche altri, che vennero
inviati ad annunciare il Vangelo... Anzi, ha continuato a chiamare fino a
questi ultimi giorni l'intero corpo del suo Figlio Unigenito, cioè la sua Chiesa
diffusa su tutta la terra ».3 La grazia della missione ha sempre bisogno di
nuovi evangelizzatori capaci di accoglierla, perché l'annuncio salvifico della
Parola di Dio non venga mai meno, nelle mutevoli condizioni della storia.
Esiste una continuità dinamica tra l'annuncio dei primi discepoli e il
nostro. Nel corso dei secoli la Chiesa non ha mai smesso di proclamare il
mistero salvifico della morte e risurrezione di Gesù Cristo, ma quello stesso
annuncio ha bisogno oggi di un rinnovato vigore per convincere l'uomo con-
temporaneo, spesso distratto e insensibile. La nuova evangelizzazione, per
questo, dovrà farsi carico di trovare le vie per rendere maggiormente efficace
l'annuncio della salvezza, senza del quale l'esistenza personale permane nella
2 Cfr. At 2, 1-4. 3 Sermo 239, 1.