Baixa Grande do Ribeiro, Bertolı́nia, Canavieira, Colônia do Gurguéia, Elizeu
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modo que se despierte en cada bautizado el misionero que lleva dentro de sı́ y
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Acta Benedicti Pp. XVI 623
nel suo viaggio più lungo e decisivo, nel suo passaggio « da questo mondo al
Padre ».2
Come Lui, insieme con Lui, è partita da questo mondo per tornare « alla
casa del Padre ».3 E tutto questo non è lontano da noi, come potrebbe forse
apparire in un primo momento, perché tutti noi siamo figli del Padre, Dio,
tutti noi siamo fratelli di Gesù e tutti noi siamo anche figli di Maria, Madre
nostra. E tutti siamo protesi verso la felicità. E la felicità alla quale tutti noi
tendiamo è Dio, cosı̀ tutti noi siamo in cammino verso questa felicità, che
chiamiamo Cielo, che in realtà è Dio. E Maria ci aiuti, ci incoraggi a far sı̀ che
ogni momento della nostra esistenza sia un passo in questo esodo, in questo
cammino verso Dio. Ci aiuti a rendere cosı̀ presente anche la realtà del cielo,
la grandezza di Dio, nella vita del nostro mondo. Non è in fondo questo il
dinamismo pasquale dell'uomo, di ogni uomo, che vuol diventare celeste,
totalmente felice, in forza della Risurrezione di Cristo? E non è forse, questo,
l'inizio e l'anticipo di un movimento che riguarda ogni essere umano e il
cosmo intero? Colei da cui Dio aveva preso la sua carne e la cui anima era
stata trafitta da una spada sul Calvario si è trovata associata per prima e in
modo singolare al mistero di questa trasformazione, alla quale tendiamo
tutti, trafitti spesso anche noi dalla spada della sofferenza in questo mondo.
La nuova Eva ha seguito il nuovo Adamo nella sofferenza, nella Passione,
e cosı̀ anche nella gioia definitiva. Cristo è la primizia, ma la sua carne risorta
è inseparabile da quella della sua Madre terrena, Maria, e in Lei tutta l'uma-
nità è coinvolta nell'Assunzione verso Dio, e con Lei tutta la creazione, i cui
gemiti, le cui sofferenze, sono - come ci dice San Paolo - il travaglio del
parto dell'umanità nuova. Nascono cosı̀ i nuovi cieli e la terra nuova, in cui
non vi sarà più né pianto, né lamento, perché non vi sarà più la morte.4
Quale grande mistero d'amore viene oggi riproposto alla nostra contem-
plazione! Cristo ha vinto la morte con l'onnipotenza del suo amore. Solo
l'amore è onnipotente. Questo amore ha spinto Cristo a morire per noi e cosı̀
a vincere la morte. Sı̀, solo l'amore fa entrare nel regno della vita! E Maria vi è
entrata dietro il Figlio, associata alla sua gloria, dopo essere stata associata
alla sua passione. Vi è entrata con un impeto incontenibile, mantenendo
aperta dopo di sé la via per tutti noi. E per questo oggi la invochiamo: « Porta
del cielo », «Regina degli angeli » e «Rifugio dei peccatori ». Non sono certo i
2 Cfr Gv 13, 1. 3 Cfr Gv 14, 2. 4 Cfr Ap 21, 1-4.