Baixa Grande do Ribeiro, Bertolı́nia, Canavieira, Colônia do Gurguéia, Elizeu
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modo que se despierte en cada bautizado el misionero que lleva dentro de sı́ y
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Acta Benedicti Pp. XVI 631
Vista la sua vicinanza al suo amato predecessore, e in base alla sua personale
esperienza, quali parole mi può donare e può donare a tutti noi per aiutare
davvero i sacerdoti, anziani, ammalati a vivere bene e fruttuosamente il loro
sacerdozio nel presbiterio e nella comunità cristiana? Grazie!
Grazie, reverendo. Dunque, anche io direi che per me le due parti del
Pontificato di Papa Giovanni Paolo II sono ugualmente importanti. La pri-
ma parte nella quale lo abbiamo visto come gigante della fede: egli con un
coraggio incredibile, una forza straordinaria, una vera gioia della fede, una
grande lucidità, ha portato sino ai confini della terra il messaggio del Vange-
lo. Ha parlato con tutti, ha aperto nuove strade con i Movimenti, con il
dialogo interreligioso, con gli incontri ecumenici, con l'approfondimento del-
l'ascolto della Parola Divina, con tutto... con il suo amore per la Sacra Li-
turgia. Lui realmente - possiamo dire - ha fatto cadere non le mura di
Gerico, ma le mura tra due mondi, proprio con la forza della sua fede e questa
testimonianza rimane indimenticabile, rimane una luce per questo nuovo
millennio.
Ma devo dire che per me anche questi ultimi anni del suo Pontificato non
erano di minore importanza, a motivo di questa testimonianza umile della
sua passione. Come ha portato la Croce del Signore davanti a noi e ha rea-
lizzato la parola del Signore: « Seguitemi, portando con me, e seguendo me, la
Croce »! Questa umiltà, questa pazienza con la quale ha accettato quasi la
distruzione del suo corpo, la crescente incapacità di usare la parola, lui che
era stato maestro della parola. E cosı̀ ci ha mostrato - mi sembra - visi-
bilmente questa verità profonda che il Signore ci ha redento con la sua Croce,
con la Passione come estremo atto del suo amore. Ci ha mostrato che la
sofferenza non è solo un non, un qualcosa di negativo, la mancanza di qualche
cosa, ma è una realtà positiva. Che la sofferenza accettata nell'amore di
Cristo, nell'amore di Dio e degli altri è una forza redentrice, una forza del-
l'amore e non meno potente che i grandi atti che aveva fatto nella prima
parte del suo Pontificato. Ci ha insegnato un nuovo amore per i sofferenti e
fatto capire che cosa vuol dire « nella Croce e per la Croce siamo salvati ».
Anche nella vita del Signore abbiamo questi due aspetti. La prima parte dove
insegna la gioia del Regno di Dio, porta i suoi doni agli uomini e poi, nella
seconda parte, l'immergersi nella Passione, fino all'ultimo grido dalla Croce.
E proprio cosı̀ ci ha insegnato chi è Dio, che Dio è amore e che nell'identifi-
carsi con la nostra sofferenza di esseri umani ci prende nelle sue mani e ci