Baixa Grande do Ribeiro, Bertolı́nia, Canavieira, Colônia do Gurguéia, Elizeu
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modo que se despierte en cada bautizado el misionero que lleva dentro de sı́ y
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immerge nel suo amore e solo l'amore è il bagno di redenzione, di purifica-
zione e di rinascita.
Perciò mi sembra che noi tutti - e sempre di nuovo in un mondo che vive
di attivismo, di giovinezza, dell'essere giovane, forte, bello, del riuscire a fare
grandi cose - dobbiamo imparare la verità dell'amore che si fa passione e
proprio cosı̀ redime l'uomo e lo unisce con Dio amore. Quindi vorrei ringra-
ziare tutti coloro che accettano la sofferenza, che soffrono con il Signore e
vorrei incoraggiare tutti noi ad avere un cuore aperto per i sofferenti, per gli
anziani e capire che proprio la loro passione è una sorgente di rinnovamento
per l'umanità e crea in noi amore e ci unisce al Signore. Ma alla fine è sempre
difficile soffrire. Mi ricordo la sorella del cardinale Mayer: era molto amma-
lata, e lui le diceva, quando era impaziente: «Ma, vedi, tu sei adesso con il
Signore ». E lei ha risposto: « Per te è facile dire questo, perché tu sei sano, ma
io sono nella passione ». È vero, nella passione vera diventa sempre difficile
unirsi realmente al Signore e rimanere in questa disposizione di unione con il
Signore sofferente. Preghiamo dunque per tutti i sofferenti e facciamo quanto
sta in noi per aiutarli, mostriamo la nostra gratitudine per il loro soffrire e
assistiamoli in quanto possiamo, con questo grande rispetto per il valore della
vita umana, proprio della vita sofferente sino alla fine. È questo un messaggio
fondamentale del cristianesimo, che viene dalla teologia della Croce: che la
sofferenza, la passione è presenza dell'amore di Cristo, è sfida per noi ad unirci
con questa sua passione. Dobbiamo amare i sofferenti non solo con le parole,
ma con tutta la nostra azione e il nostro impegno. Mi sembra che solo cosı̀
siamo cristiani realmente. Ho scritto nella mia Enciclica Spe salvi che la
capacità di accettare la sofferenza e i sofferenti è misura dell'umanità che
si possiede. Dove manca questa capacità, l'uomo è ridotto e ridimensionato.
Quindi preghiamo il Signore perché ci aiuti nella nostra sofferenza e ci induca
ad essere vicini a tutti i sofferenti in questo mondo.
Karl Golser - Santo Padre! Mi chiamo Karl Golser, sono professore di
teologia morale qui a Bressanone e anche direttore dell'Istituto per la giustizia,
la pace e la tutela della creazione; anche canonico. Mi piace ricordare il periodo
in cui ho potuto lavorare con Lei alla Congregazione per la Dottrina della Fede.
Come Lei sa, la Chiesa cattolica ha profondamente forgiato la storia e la
cultura nel nostro Paese. Oggi però, a volte abbiamo la sensazione che, come
Chiesa, ci siamo un po' ritirati in sagrestia. Le dichiarazioni del magistero