Baixa Grande do Ribeiro, Bertolı́nia, Canavieira, Colônia do Gurguéia, Elizeu
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modo que se despierte en cada bautizado el misionero que lleva dentro de sı́ y
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Congregatio pro Gentium Evangelizatione 647
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Acta Benedicti Pp. XVI 637
cercare di mostrare questo ai giovani - a loro che sono idealisti, che vogliono
fare qualcosa per l'insieme - mostrare che proprio questa « estrazione dal
comune » significa « consegna all'insieme » e che questo è un modo importante,
il modo più importante per servire i fratelli. E di questo poi fa parte anche
quel mettersi a disposizione del Signore veramente nella completezza del
proprio essere e trovarsi quindi totalmente a disposizione degli uomini. Penso
che il celibato sia un'espressione fondamentale di questa totalità e già per
questo un grande richiamo in questo mondo, perché esso ha senso soltanto se
noi crediamo veramente alla vita eterna e se crediamo che Dio ci impegna e
che noi possiamo esserci per Lui.
Quindi, il sacerdozio è insostituibile perché nell'Eucaristia esso, partendo
da Dio, sempre edifica la Chiesa, perché nel Sacramento della Penitenza
sempre ci conferisce la purificazione, perché nel Sacramento il sacerdozio è,
appunto, un essere coinvolto nel « per » di Gesù Cristo. Ma io so bene, quanto
oggi sia difficile - quando un sacerdote si trova a guidare non più soltanto
una parrocchia di facile gestione, ma più parrocchie, unità pastorali; quando
deve essere a disposizione per questo consiglio e per quell'altro e cosı̀ via -
quanto sia difficile vivere una tale vita. Credo che in questa situazione sia
importante avere il coraggio di limitarsi e la chiarezza nel decidere le priorità.
Una priorità fondamentale dell'esistenza sacerdotale è lo stare con il Signore
e quindi l'avere tempo per la preghiera. San Carlo Borromeo diceva sempre:
«Non potrai curare l'anima degli altri se lasci che la tua deperisca. Alla fine,
non farai più niente nemmeno per gli altri. Devi avere tempo anche per il tuo
essere con Dio ». Vorrei quindi sottolineare: per quanti impegni possano so-
praggiungere, è una vera priorità di trovare ogni giorno, direi, un'ora di
tempo per stare in silenzio per il Signore e con il Signore, come la Chiesa ci
propone di fare con il breviario, con le preghiere del giorno, per cosı̀ potersi
sempre di nuovo arricchire interiormente, per ritornare - come dicevo ri-
spondendo alla prima domanda - nel raggio del soffio dello Spirito Santo. E
a partire da ciò ordinare poi le priorità: devo imparare a vedere cosa sia
veramente essenziale, dove sia assolutamente richiesta la mia presenza di
sacerdote e non posso delegare nessuno. E allo stesso tempo devo accettare
umilmente quando molte cose che avrei da fare e dove sarebbe richiesta la
mia presenza non posso realizzare perché riconosco i miei limiti. Io credo che
una tale umiltà sarà compresa dalla gente.
E con ciò devo ora collegare l'altro aspetto: saper delegare, chiamare le
persone alla collaborazione. Io ho l'impressione che la gente lo capisce e che